L’epidemiologo Patrizio Pezzotti dell’Istituto superiore di Sanità che si sta occupando dei report statistici, ha rivelato che ad oggi i nuovi contagiati dal Covid-19 sono più giovani e meno gravi.

Il motivo di questo abbassamento dell’età media è dovuto all’aumentata capacità di diagnosi. Da diversi giorni molti virologi ed esperti continuano a ribadire che nel nostro Paese il virus sia clinicamente scomparso perché non ci sono più quelle situazioni di emergenza sanitaria che abbiamo vissuto nei mesi precedenti con ricoveri in terapia intensiva. Ma questo non vuol dire che il coronavirus non stia più circolando, infatti ora a essere colpite maggiormente sono le persone più giovani.

Ma l’epidemiologo ha voluto rassicurare tutti riguardo questa nuova scoperta:

“Essendoci meno infezioni, le capacità del sistema di fare diagnosi sulle persone meno sintomatiche è aumentata”.

Ora che la situazione è diventata meno grave si riesce a diagnosticare anche i casi con sintomi lievi riconducibili al Covid, come nei giovani.

Al Corriere della Sera, il professor Pezzotti ha spiegato:

“È un quadro con meno ‘sotto diagnosi’. Per la maggiore capacità diagnostica di identificare casi lievi, la proporzione dei casi gravi è diminuita, ma non perché sia cambiata la malattia”.

L’esperto dell’Iss ha affermato che ad oggi non ci sono dati netti sui luoghi di contagio visto che sono ritornati ad essere più frequenti i contatti tra le persone dopo la fine della lockdown, ma continuano ad avere un’incidenza maggiore i contagi in ambito familiare, così come in ambito sanitario e nelle RSA.

“I cluster familiari sono quelli che vediamo più facilmente perché identifichiamo e tamponiamo tutti i membri della famiglia. La Lombardia ha molti più focolai di questo tipo rispetto ad altre regioni”.

Si continuano a registrare casi anche tra gli operatori sanitari ma questo – ha rassicurato l’esperto – non vuol dire che ci che ci sia un aumento delle infezioni, bensì un maggiore controllo. Continuano a esserci dei piccoli focolai anche nelle case di cura.

Sono diminuiti i casi eclatanti in ambito lavorativo e a oggi non sembrano esserci conseguenze dopo la riapertura dei locali come i ristoranti e i bar anche se, per avere una certezza, bisogna aspettare ancora altre due o tre settimane per capire se ci sono casi asintomatici.

Per questo motivo è ancora fondamentale mantenere il distanziamento sociale, rispettare tutte le normative di sicurezza e tenere alta la capacità di monitorare i contagi in modo da tenere sotto controllo i focolai per poter essere più sereni in questi mesi estivi.

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