Forse pochi ci avranno fatto caso, ma molti dizionari alla definizione di donna presentano sinonimi che spesso sfociano nel sessismo vero e proprio.

Un esempio eclatante è fornito dall’Oxford Dictionary, uno dei più importanti dizionari di inglese, pubblicato dalla prestigiosa università, che sotto la parola woman annovera, tra le varie accezioni, anche alcune non propriamente “carine”. Tanto che una petizione e una lettera ne hanno richiesto la modifica immediata, soprattutto per non perpetrare stereotipi di genere che certamente non aiutano a indebolire la pressione sessista cui è esposta la società.

La definizione di “donna” sull’Oxford Dictionary

Fonte: Google

Benché chiarisca che si tratti di connotazioni dispregiative e offensive, il dizionario inglese usa termini come bitch, ovvero “cagna”, bint e whore, ossia “puttana”. Oltre ad altre parole come domestica, cameriera, e persino puledra (filly). Mentre, chiaramente, la definizione di uomo comprende “una persona con le qualità associate ai maschi, come coraggio, spirito o vigore“.

Davvero un po’ troppo da sopportare, ed è per questo che le associazioni Women’s Aid e Women’s Equality Party si sono rese firmatarie di una lettera aperta, indirizzata proprio alla Oxford University Press e all’editore del famoso dizionario, affinché le definizioni sessiste siano cambiate e spariscano sia dalla versione cartacea che da quella online. Lo stesso vale per Lexico, altro dizionario online che è sempre sotto il controllo della OUP, e che più o meno contiene le stesse, poco edificanti definizioni.

Questo il contenuto della missiva rivolta all’editore:

Lo sapevi che se sei una donna, il dizionario farà riferimento a te come una ‘cagna’ o una ‘domestica? E che un uomo invece è ‘una persona con le qualità associate ai maschi, come coraggio, spirito o vigore’, ‘un uomo d’onore’ e ‘l’uomo di casa’?

Questi sono, secondo il dizionario, i sinonimi di ‘donna’, insieme a numerosi esempi sprezzanti e ugualmente sessisti: ‘Ti ho detto di essere a casa quando torno a casa, piccola donna’ o ‘Non essere sciocca, donna!’.

Sinonimi ed esempi come questi, se offerti senza contesto, rafforzano gli stereotipi negativi sulle donne e la centralità degli uomini. È pericoloso perché il linguaggio ha implicazioni nel mondo reale, modella le percezioni e influenza il modo in cui le donne vengono trattate.

I dizionari sono strumenti di riferimento essenziali e l’Oxford Dictionary of English è uno strumento di apprendimento essenziale, utilizzato nelle biblioteche e nelle scuole di tutto il mondo. È anche la fonte concessa in licenza da Apple e Google, ovvero il dizionario online più letto al mondo.

Il fatto che includa termini dispregiativi usati per descrivere le donne dovrebbe mirare a denunciare il sessismo quotidiano, non perpetuarlo.

Cagna non è sinonimo di donna. È disumanizzante chiamare una donna ‘cagna‘. È solo un esempio triste, sebbene estremamente dannoso, del sessismo quotidiano. E questo dovrebbe essere spiegato chiaramente nella voce del dizionario usata per descriverci.

Chiediamo alla Oxford University Press, che pubblica l’Oxford Dictionary of English, nonché gli Oxford Dictionaries online ( www.lexico.com ), di cambiare la definizione alla parola ‘donna’. Forse non servirà a cessare il sessismo quotidiano o il patriarcato, ma è un buon inizio“.

La lettera entra nel contesto di una protesta portata avanti dallo scorso giugno da Maria Beatrice Giovanardi, responsabile marketing londinese, che ha promosso una petizione, pubblicata su Change.Org, chiedendo proprio la modifica della definizione di ‘donna’ nel dizionario, firmata al momento da oltre 30.000 persone. La petizione è stata portata avanti in tutti questi mesi attraverso gli hashtag #IAmNotABitch e #SexistDictionary, e adesso ha trovato il suo culmine nella lettera pubblica, firmata anche, fra le altre, da diverse linguiste, da Mandu Reid, leader del partito per l’uguaglianza delle donne, Deborah Cameron, professoressa di lingua e comunicazione a Oxford e Nicki Norman, direttrice generale ad interim della Women’s Aid Federation of England.

La risposta della casa editrice, però, è parsa alquanto sibillina; un portavoce di OUP ha infatti fatto sapere che è terminata la revisione delle voci del dizionario e del thesaurus per i termini incriminati, e ha anche specificato che le modifiche, tese a evidenziare come alcuni termini siano solamente offensivi o datati, saranno “visibili su varie piattaforme nelle prossime settimane“.

I nostri dizionari riflettono piuttosto che dettare come viene usata la lingua. Questo per mostrare come le persone usano davvero l’inglese nella loro vita quotidiana. Questo approccio editoriale indipendente significa che i nostri dizionari forniscono una rappresentazione accurata del linguaggio, anche laddove ciò significhi riportare e usare esempi di parole offensive o dispregiative che noi stessi non impiegheremmo necessariamente. Nei casi in cui parole e usi possono essere considerati offensivi, sono chiaramente etichettati come tali. Questo aiuta i nostri lettori a comprendere le connotazioni dei termini quando li leggono, e rappresenta anche un modo per vedere come la lingua si evolve nel tempo“.

Quello dell’Oxford Dictionary non è comunque l’uso caso di dizionario su cui si ritrovano sinonimi del termine “donna” a dir poco sessisti. Anche in Italia, ad esempio, dizionari online prestigiosi e ritenuti fonti affidabili presentano delle accezioni della parola davvero discutibili.

Il dizionario del Corriere

Leggiamo da dizionario del Corriere che, oltre alle definizioni “canoniche” di “gentil sesso, bel sesso, sesso debole/ signora, signorina/ moglie, sposa, coniuge, consorte, convivente, concubina; amante, compagna, fidanzata, innamorata” offre anche declinazioni ed esempi che sicuramente non aiutano a uscire da un archetipo piuttosto stereotipato; si ritrovano infatti

donna di servizio, domestica, cameriera, collaboratrice familiare, colf, governante / donna di casa: casalinga, massaia; donna di malaffare, donna di strada: prostituta.

Cosa dice il dizionario Treccani

Fonte: Treccani.it

La versione online del famoso dizionario si è reso protagonista, qualche settimana fa, di un’interessante iniziativa, in cui tutte le parole usate in maniera dispregiativa nei confronti delle donne venivano volutamente sottolineate in rosso: da oca, a gallina, passando per gatta morta o zoccola. Il tutto nell’ambito del lancio di una nuova serie Netflix tutta al femminile, Luna nera.

Una bella campagna per dimostrare che alcune parole feriscono le donne e le connotano in maniera dispregiativa, che però pare essere già terminata, visto che Treccani ha eliminato le sottolineature. Al momento, alla parola “donna” queste sono alcune delle definizioni ed esempi forniti dalla versione online del dizionario:

Espressioni: eufem., buona donna, donna da marciapiede (o di malaffare o di strada o di vita o, eufem., di facili costumi); donna di casa/casalinga, massaia; donna-ragno […] buona donna, donna da marciapiede (o di malaffare o di strada o di vita o, eufem., di facili costumi) [donna che esercita la prostituzione o che è giudicata simile alle prostitute, anche come epiteto ingiurioso] / (volg.) bagascia, (eufem., non com.) baiadera, (volg.) baldracca, (roman., volg.) battona, (eufem.) bella di notte, (spreg.) cagna, cocotte, (eufem.) cortigiana, (spreg.) donnaccia, (eufem.) donnina allegra, (eufem., disus.) falena, (gerg., non com.) gigolette, (eufem.) lucciola, (non com.) lupa, (merid.) malafemmina, (roman., volg.) marchettara, (lett.) meretrice, (region., volg.) mignotta, (eufem.) mondana, (eufem.) passeggiatrice, (eufem., disus.) peripatetica, prostituta, (lett.) putta, (volg.) puttana, (ragazza) squillo, (lett.) sgualdrina, taccheggiatrice, (volg.) troia, (spreg.) vacca, (region., volg.) zoccola […] cameriera.

Sottolineare all’interno delle definizioni di questi singoli termini, come siano utilizzanti anche come modi dispregiativi per rivolgersi a una donna, rientra nei compiti di un dizionario, ma riportare come sinonimo di “donna” la parola “cagna” è tutta un’altra cosa. Anche perché, se analizziamo, sull’altro fronte, le definizioni di uomo scopriamo risultati diversi.

Le definizioni di uomo sul dizionario

Fonte: Treccani.it

Prendiamo in considerazione ancora Treccani, dove alla parola “uomo”, inteso come “essere umano di sesso maschile“, leggiamo:

[…] accompagnato da determinazioni attributive riguardanti l’aspetto fisico: un u. alto, basso, grasso, magro, robusto, gracile; un bell’u.; un pezzo d’u. o un bel pezzo d’u., un uomo aitante e ben fatto; […] accompagnato da determinazioni attributive riguardanti qualità morali o intellettuali: un u. onesto, disonesto, dotto, ignorante, volgare, educato; un u. d’ingegno; un u. di cuore, generoso; un u. di poche parole, taciturno; un u. di parola, sulla cui parola si può contare; un u. d’onore, che ha il senso del proprio onore, onorato e rispettabile […] un u. d’oro, una perla d’u., un tesoro d’u., pieno di ottime qualità; un u. alla buona, alla mano, semplice e cordiale; […] un brav’uomo; un buon uomo (o anche, in grafia unita, buonuomo, v., o bonomo), un uomo di buon carattere, bonario.

L’Oxford Dictionary utilizza, fra gli altri, questi esempi per definire la parola:

Un giovane di bell’aspetto
Il consiglio di amministrazione è dominato da uomini bianchi di mezza età.
Era uno dei grandi uomini della storia.
Quattro uomini armati irruppero nella stanza.

Il Corriere:

Essere umano adulto di sesso maschile, maschio: un bell’u.; un u. di successo/ buon u., brav’u., dotato di virtù apprezzabili, ma spesso di scarsa intelligenza/ l’u. della strada, il cittadino comune […] u. di fiducia, persona alla quale si affidano gli incarichi più delicati perché meritevole della massima stima/ u. d’onore, che ha un forte senso dell’onore e del rispetto degli altri […] Componente di una squadra sportiva maschile: gli 11 uomini della nazionale di calcio.

Sè è vero che la lingua riflette la società, è indubbio che sia anche un mezzo per plasmarla, in una sorta di ciclo che rischia di farsi vizioso. Come invertire il “trend” dannoso, allora, partendo proprio dai dizionari che del linguaggio dovrebbero essere gli strumenti primari? Certo un’iniziativa come quella di Luna Nera poteva essere un primo passo per mostrare come l’uso dispregiativo di un termine sia da condannare e non da ritenere sinonimo della parola “donna”, e allo stesso modo ogni segnale di cambiamento da parte dei dizionari non potrebbe essere visto che positivamente.

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