15 psicologhe che hanno cambiato la psicologia
Le 15 psicologhe che nel corso del Novecento hanno saputo lasciare un segno in un settore all'epoca molto maschile.
Le 15 psicologhe che nel corso del Novecento hanno saputo lasciare un segno in un settore all'epoca molto maschile.
La psicologia ha fatto enormi progressi nel corso degli anni grazie al contributo significativo delle donne. Nonostante le sfide storiche e le disparità di genere, le donne hanno giocato un ruolo cruciale nello sviluppo della psicologia come scienza.
Nonostante la netta prevalenza di psicologi e studiosi di sesso maschile, le statistiche indicano che all’inizio del XX secolo circa il 12% degli psicologi negli Stati Uniti era composto da donne, dimostrando così la presenza e la partecipazione attiva delle donne nell’ambito psicologico fin dagli albori della disciplina.
Ma quali sono state, nel corso della storia, le donne che hanno saputo dare un contributo essenziale a questa disciplina? Ecco i loro nomi, che raramente vengono ricordati.
Anna Freud è stata una psicoanalista austriaca, figlia del famigerato psicoanalista Sigmund Freud.
Freud è particolarmente conosciuta per i suoi contributi nel campo della psicologia infantile. Nel suo periodo di attività si specializzò nella psicoanalisi dei bambini e dei giovani, diventando una figura chiave nello sviluppo delle teorie e delle pratiche legate alla psicoanalisi infantile.
Psicologa e ricercatrice canadese, Maria Ainsworth si è guadagnata un posto di rilevo nel mondo della psicologia grazie al suo lavoro nel campo della psicologia dello sviluppo, in particolare per i suoi studi sull’attaccamento infantile.
La sua ricerca ha aiutato a comprendere le dinamiche relazionali tra genitori e figli, sottolineando l’importanza dell’attaccamento sicuro nel processo sviluppo emotivo sano nei bambini.
Mary Whiton Calkins è stata la prima donna ad essere eletta presidente dell’American Psychological Association (APA) nel 1905, anche se la sua elezione non fu riconosciuta ufficialmente a causa del suo genere.
I suoi contributi alla psicologia includono ricerche sulle associazioni verbali e sul concetto di “sé” nella memoria. Ha anche sviluppato la “teoria della correlazione”, un approccio all’associazione di idee basato sull’osservazione dei processi mentali.
Oltre a questo, ha lavorato sul concetto di “sé autocosciente”, anticipando le scoperte fatte in seguito sulla psicologia della coscienza.
Leta Stetter Hollingworth è stata una delle prime donne psicologhe a dare importanti contributi nel campo della psicologia. Si è distinta per il suo lavoro nella psicologia dell’intelligenza e nello studio delle donne e delle questioni di genere.
Hollingworth è stata una delle prime donne a ottenere un dottorato in psicologia negli Stati Uniti, conseguendolo presso la Columbia University nel 1916.
Melanie Klein è stata una psicoanalista austriaca-britannica, conosciuta per i suoi lavori sulla psicoanalisi infantile e la fondazione della scuola psicoanalitica detta “psicoanalisi kleiniana.”
Klein è stata una delle prime ad applicare la teoria psicoanalitica di Sigmund Freud allo studio e alla comprensione della psiche infantile. Ha introdotto il concetto di “posizione schizo-paranoide” e “posizione depressiva,” che si riferiscono a fasi specifiche nello sviluppo infantile. Questi concetti sono diventati fondamentali per la comprensione delle dinamiche psichiche dei bambini nei primi anni di vita.
Psicoanalista tedesca-americana, considerata una delle figure più influenti nella storia della psicoanalisi Karen Horney ha apportato importanti contributi alla teoria psicoanalitica, concentrandosi in particolare sulle dinamiche intra-psichiche legate all’ansia, sul comportamento difensivo e sulla psicologia femminile.
Eleanor Jack Gibson è stata una psicologa americana nota per i suoi contributi fondamentali nel campo della percezione e dello sviluppo cognitivo infantile.
La sua ricerca ha avuto un impatto significativo sulla comprensione di come i bambini imparino a percepire il mondo circostante e a sviluppare competenze visive.
Cover Jones è conosciuta come “la madre della terapia comportamentale”, ed è stata una psicologa americana rinomata per le sue ricerche sullo sviluppo e il suo contributo distintivo alla terapia comportamentale.
Clark è diventata la prima donna di colore a conseguire una laurea presso la Columbia University. Nonostante le sfide e i pregiudizi significativi legati sia alla sua razza che al suo genere, ha guadagnato un posto di rilievo nella psicologia.
La sua ricerca sull’identità razziale e sull’autostima ha giocato un ruolo fondamentale nell’aprire la strada a ulteriori studi sul concetto di sé all’interno delle comunità di minoranza.
Ladd-Franklin è stata una delle prime donne a ottenere un dottorato di ricerca negli Stati Uniti, conseguendo il dottorato in filosofia presso l’Università di Gottinga nel 1882. La sua tesi di dottorato, intitolata “The Algebra of Logic,” trattava di logica matematica, un argomento all’avanguardia all’epoca.
Nel campo della psicologia, Ladd-Franklin è particolarmente nota per il suo lavoro nella visione e nel colore. Ha sviluppato la “teoria del colore evolutivo,” sostenendo che i primitivi percettivi del colore si evolvono attraverso tre fasi: una fase iniziale di percezione in bianco e nero, seguita dalla percezione del rosso e del verde, e infine la percezione del blu e del giallo.
Gli ambiti principali di ricerca di Washburn vertevano sulla cognizione animale e sui processi fisiologici fondamentali.
La sua influenza sulla psicologia comparata è stata notevole, e ha avanzato una teoria motoria della cognizione, sostenendo l’idea che i movimenti del corpo esercitassero un’influenza significativa sul processo di pensiero.
Il contributo di Maccoby alla psicologia delle differenze sessuali ha giocato un ruolo fondamentale nell’attuale comprensione di concetti come la socializzazione, le influenze biologiche sulle differenze di genere e i ruoli di genere.
Maccoby ha segnato un altro importante traguardo: è stata prima donna a presiedere il dipartimento di psicologia dell’Università di Stanford e la prima a tenere una conferenza indossando un tailleur con pantalone.
Marie Jahoda è stata una psicologa e sociologa austriaca-britannica nota per i suoi contributi nei campi della psicologia sociale e della sociologia del lavoro.
La sua vita e la sua carriera sono state influenzate in modo significativo dalla sua esperienza durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale. Durante la guerra, ha svolto ricerche sui rifugiati e sulle persone sfollate, mettendo in luce l’impatto psicologico della dislocazione e dell’esilio forzato.
Anna Anastasi è stata una psicologa americana, particolarmente attiva nel campo della psicologia differenziale e della valutazione psicologica.
È stata una figura di spicco nella psicometria e ha svolto un ruolo significativo nello sviluppo di test psicologici e nell’avanzamento della comprensione delle differenze individuali.
Virginia Satir (1916-1988) è stata acclamata come la “Madre della terapia familiare” per il suo notevole contributo al campo della terapia di ricostruzione familiare.
Il suo approccio, noto come Terapia Sistemica Trasformativa di Satir, è distintamente identificato come il Modello di Crescita di Satir. Questa prospettiva mette in risalto l’importanza dell’immersione nel sé interiore e nell’analisi delle situazioni e delle scelte individuali.
Giornalista sulle nuvole, i miei grandi amori sono i libri, il cinema d'autore e gli animali. Sepulveda e Tarantino: le mie ossessioni.
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