Il discorso di Fedez sul palco del concerto del Primo Maggio a Roma, e la conseguente pubblicazione della telefonata tra lui e i vertici di Rai3, ha scatenato moltissime polemiche, soprattutto da parte della componente leghista che, chiamata in causa dal rapper in merito ad alcune affermazioni omofobe rilasciate negli anni da consiglieri ed esponenti del partito, non ha ovviamente apprezzato le sue parole e ha cercato di replicare, scavando nel suo passato artistico alla ricerca di “scivoloni”.

Esattamente ciò che ad esempio ha fatto Vittorio Sgarbi, che in un post pubblicato su Facebook ha citato i versi di alcune canzoni di Fedez che cozzerebbero con quanto detto sul palco dal Parco della Musica romano.

Quello che scrive queste cose è lo stesso “campione” dei diritti civili salito sul palco del concerto del Primo Maggio? Chiedo per un amico.

Pubblicato da Vittorio Sgarbi su Domenica 2 maggio 2021

Chiaramente molte persone hanno anche rimarcato il fatto che, in un’occasione del genere, la festa dei lavoratori, Fedez abbia preferito usare la sua visibilità per parlare del ddl Zan, scelta che è stata interpretata come una strategia di propaganda politica ed è perciò stata considerata inopportuna; ma ci sono anche critiche decisamente più labili, come quelle per il brand del cappellino da baseball ben in vista, o quelle risalenti alle vecchie polemiche del 2019, legate alle (presunte) mancate mance ai rider che i rider stessi avrebbero denunciato sulla loro pagina Facebook Deliverance Milano; in quell’occasione gli addetti alle consegne a domicilio hanno diffuso un elenco dei vip “tirchi”, in cui figuravano sia Fedez che la moglie Chiara Ferragni.

All’epoca, il cantante rispose che, al di là dall’essere una notizia infondata, le mance rappresentassero l’espressione massima del capitalismo e dello sfruttamento del lavoratore, soprattutto da parte del datore di lavoro che, basandosi proprio sulle tips dei clienti, può pagare meno il proprio dipendente.

Anche stavolta Fedez non è rimasto in silenzio ad ascoltare le critiche, e ha risposto, una ad una, attraverso le sue storie Instagram.

1. Non ho fatto abbastanza per i lavoratori? Non sono un politico

Vi do uno scoop incredibile – dice Fedez, rivolgendosi ai politici – io non sono un vostro collega, sono un rapper, forse non sono neanche quello. Comunque sia io e una serie di amici artisti abbiamo istituito l’unico fondo per aiutare i lavoratori dello spettacolo che non lavorano da più di un anno e mezzo. Abbiamo raccolto in pochi mesi 4 milioni di euro, categoria della quale, vi ricordo, voi vi siete strabattuti il cazzo per un anno e mezzo.

Visto che oggi avete come priorità aiutare i lavoratori volevo farvi una proposta: perché non chiedete ai tesorieri del vostro partito di decurtarvi una parte del 2 per mille che ricevete come finanziamento ai partiti, e li date ai lavoratori dello spettacolo, visto che oggi sono la vostra priorità? Fatemi sapere.

2. La colpa di chi è?

Ma se viviamo in un Paese in cui i lavoratori vengono ancora sfruttati, e intere categorie sono state dimenticate in questo periodo di pandemia, la responsabilità di chi è?

3. I miei testi sono omofobi?

Visto che gli amici leghisti, sfruttando i loro grafici, stanno facendo fare le grafiche con tutti i testi omofobi di Fedez, eccoci con Faccio Brutto: una canzone che ironizza sul gangsta rapper, cercavo di stereotipare e di fare ironia sul rapper macho, il rapper che odia la polizia, il rapper che ostenta il denaro, il rapper a tratti anche omofobo.

Cosa faccio in questa canzone, prendo delle frasi cliché del rapper macho, che odia la polizia, che ostenta il denaro, a tratti anche omofobo, e dopo metto una frase che ridicolizza il tutto.

Un esempio: ‘Grido poliziotti infami, ma con voce un po’ indecisa, ma poi mi sente mio papà mentre si toglie la divisa’.

 

4. Ho sbagliato, ma sono cresciuto, ho capito

Fedez ha aggiunto altro, come riporta Huffington Post:

Amici leghisti il punto è un altro. Ora dirò una cosa che vi piacerà moltissimo anche se non ho il crocifisso al collo. Ho peccato anche io da giovane, ho sicuramente detto cose omofobe, perché sono cresciuto in un quartiere dove non insegnavano queste cose, ma poi ho cercato di migliorarmi. Ho sbagliato per cose dettate dall’ignoranza ma poi sono cambiato, sono cresciuto, ho capito.
Anche recentemente ho fatto un testo giudicato transfobico, ho invitato una ragazza trans al mio podcast ed ho capito tante cose. Il fatto è che io non ho preclusioni, non voglio avere preclusioni. Ma capite che frasi come ‘se avessi un figlio gay lo brucerei nel forno’, frasi come quelle dette da una persona che dovrebbe rappresentare il paese, non da un rapper, sono una cosa molto grave. Ma poi veramente amici leghisti volete rimestare nel mio passato lontano, quando il vostro leader è quello che fece un video in cui disse ‘Napoli merda, Napoli colera sei la rovina dell’Italia intera’ e oggi va a Napoli a chiedere i voti dei napoletani. Ma cosa cazzo volete da me?

5. Tornate a occuparvi dei lavoratori

Fedez, infine, scrive alla parte politica che lo ha attaccato.

Fonte: instagram @fedez

 

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