Con 202 voti a favore, 141 contrari e due astensioni, la Spagna diventa il settimo Paese nel mondo a legalizzare l’eutanasia, sancendo così un traguardo storico, data anche la fortissima componente cattolica presente al suo interno.

Hanno detto sì all’eutanasia tutti i principali partiti, con l’eccezione del Partito popolare, di Vox, la formazione di estrema destra, e di Union del Pueblo Navarro, partito di centrodestra della Navarra. Il premier socialista Pedro Sánchez ha pubblicato un tweet per esprimere tutta la propria soddisfazione per l’obiettivo centrato.

Oggi siamo un paese più umano, più giusto e più libero. Ringrazio tutte le persone che hanno lottato instancabilmente perché il diritto a morire con dignità fosse approvato in Spagna.

Reazioni positive anche dai familiari di chi, affetto da malattie incurabili, da tempo chiedeva che l’eutanasia fosse legalizzata.

Verrà risparmiata molta sofferenza a molte persone – ha dichiarato in un comunicato Javier Velasco, presidente dell’associazione Derecho a Morir Dignamente – Ci saranno pochi casi di eutanasia, ma la legge beneficerà tutti.

L’approvazione della legge è stata salutata da un applauso in Aula, alla Camera dei deputati, lungo più di tre minuti, mentre reazioni avverse sono giunte dal Collegio dei Medici di Madrid, nella persona del suo presidente, Manuel Martínez-Sellés: “Questa legge va contro l’essenza della medicina”, aggiungendo anche che si sarebbe dovuto lavorare per favorire lo sviluppo di “cure palliative”, seguendo la linea sostenuta anche dalla Conferenza episcopale spagnola.

Il percorso legislativo per regolare l’eutanasia è cominciato in Parlamento più di vent’anni fa, e oggi trova la sua concretizzazione, anche se la legge vera e propria entrerà in vigore tra tre mesi, e stabilirà che la morte indotta direttamente da un professionista sanitario, o il suicidio assistito, potranno essere richiesti da chi è affetto da “malattie gravi e incurabili” , o da patologie “gravi, croniche e disabilitanti” che provochino una “sofferenza insopportabile”.

Alla prestazione, cui si accederà tramite il sistema sanitario nazionale, avrà diritto chiunque risiede nel Paese da almeno un anno, e prevederà un procedimento articolato nell’arco di cinque settimane, con il paziente chiamato a esprimere il proprio consenso in quattro occasioni e due medici estranei al caso a dover autorizzare la richiesta. È inoltre prevista la figura dei medici obiettori di coscienza.

Prima dell’approvazione della legge, l’eutanasia era vietata dall’articolo 143 del Codice Penale spagnolo, con pene che andavano dai 2 ai 10 anni per chi avesse aiutato altre persone a morire, ridotte nel caso di persone con malattie gravi e incurabili. In 11 delle 17 comunità autonome della Spagna tuttavia esisteva già la cosiddetta “eutanasia passiva”, che non prevede la somministrazione di un farmaco ma solo la sospensione delle cure e lo spegnimento dei macchinari che tengono in vita il paziente.

La Spagna, come detto, si aggiunge ad altri sei Paesi in cui l’eutanasia è già o sta per entrare in vigore.

1. Belgio

Il Belgio è stato il primo Paese al mondo a legalizzare l’eutanasia senza alcun limite d’età. Ciò significa che anche un bambino di qualunque età, vittima di sofferenze intense (escluse quelle psicologiche), impossibili da alleviare e colpito da malattia incurabile, abbia il diritto di richiedere l’eutanasia, ma alla condizione di essere capace di intendere e di volere. Ciononostante, i medici non sono obbligati ad applicare la legge, ma devono garantire comunque le cure palliative.

La legge ha subito sostanziali modifiche nel 2020, soprattutto per quanto riguarda i termini di validità della dichiarazione di volontà, prima fissati a 5 anni e ora a tempo indeterminato e la figura degli obiettori di coscienza.

2. Olanda

Nel Pasese l’eutanasia ha smesso di essere perseguita penalmente dal 1994, pur rimanendo un reato, fino al 2000, quando fu emanata la legge che la regolamentava, entrata in vigore il 1º aprile 2002.

3. Lussemburgo

Il 19 febbraio 2008 il parlamento del Granducato di Lussemburgo ha approvato una proposta di legge che prevedeva l’eliminazione delle sanzioni penali contro i medici che praticavano il suicidio assistito, autorizzando l’eutanasia per i malati terminali e coloro che sono affetti da malattire incurabili, ma solo su richiesta ripetuta e col consenso di due medici e una commissione di esperti.

4. Canada

Il 17 giugno 2016 la legge C 14 ha legalizzato il suicidio medicalmente assistito (medical assistance in dying – MAID), introdotto nelle legislazioni delle varie province del Paese, con la sola eccezione dello stato di Nuova Scozia.

L’articolo 241.2 paragrafo 2 della legge prevede che del diritto possano usufruire pazienti che si trovano in una condizione di sofferenze intollerabili e la cui morte naturale è ragionevolmente prevedibile pur senza una diagnosi precisa del momento del decesso. Vengono esclusi i malati psichici, che non possono quindi accedere al MAID.

5. Colombia

Nel Paese l’eutanasia è stata depenalizzata nel 1997 dopo una sentenza della Corte Suprema, mentre il 20 aprile 2015 il Ministro della Salute e della Sicurezza Sociale ha emesso un decreto sull’applicazione dell’eutanasia, poi integrato dal Protocollo per l’Applicazione del Procedimento dell’Eutanasia, che integra il suddetto decreto.

Nel 2018 la possibilità di richiedere l’eutanasia è stata estesa anche ai minori, capaci di intendere e di volere, con queste precisazioni:

  • vietata ai bambini sotto i 6 anni di età
  • vietata ai bambini con disabilità mentali
  • tra i 6 e i 12 anni l’eutanasia è applicabile solo in caso eccezionali
  • tra i 12 e i 14 anni prevale l’autodeterminazione del paziente
  • dai 14 anni in poi conta solo la volontà del paziente.

Nonostante di fatto l’eutanasia sia legalizzata, non c’è mai stata una legge approvata dal Parlamento che la regolamentasse, almeno fino al settembre del 2020, quando è stato dibattuto un disegno di legge che prevede che a richiedere l’eutanasia possano essere solo i maggiori di 18 anni, sofferenti di una malattia terminale o incurabile in stato avanzato, in grado di esprimere il proprio consenso.

 

6. Nuova Zelanda

È stato l’ultimo Paese a legalizzare l’eutanasia prima della Spagna, nell’ottobre del 2020, grazie alla vittoria al referendum con oltre il 65% dei voti favorevoli. La legge entrerà in vigore a novembre 2021, e prevede che a farne richiesta possano essere i cittadini maggiorenni che soffrono di una malattia terminale e hanno meno di sei mesi di vita, laddove ci siano “sofferenze non sopportabili che non possono essere lenite”, ma incapaci di intendere e di volere. Non vale per disabili o malattie mentali, e la procedura deve essere approvata in maniera indipendente da due medici.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!