Nell’ultima puntata di Live non è la D’Urso  è andata in scena la sagra del complotto: tra i vari ospiti invitati in studio c’era anche Alessandro Meluzzi, ex massone, psichiatra, noto soprattutto per le varie dichiarazioni controverse rilanciati in vari salotti tv.

Nel corso della trasmissione, Meluzzi ha chiaramente fatto intendere la sua posizione circa la pandemia di Covid-19, condendo le sue parole con bufale e teorie complottiste, da cui, a dire il vero, Barbara D’Urso ha subito preso le distanze.

Intanto Meluzzi ha avuto modo di affermare dinanzi al pubblico di Canale 5 che, l’epidemia di Covid-19 che ha causato oltre 470mila e quasi 10 milioni di contagi in tutto il mondo, è falsa e che i numeri dei decessi è stato “gonfiato” utilizzando il numero dei morti generali. Un’affermazione che non trova riscontri nella realtà dei fatti, considerando anche l’ultima indagine dell’ISTAT che ha rilevato un incremento del +49,4% rispetto ai decessi registrati nello stesso periodo del 2019. (RAPPORTO ISTAT)

Non sono d’accordo con quello che stai dicendo” lo ha interrotto Barbara D’Urso, provando a dissociarsi dalle tesi dell’ex Senatore.

“Falsa pandemia è qualcosa che mi rifiuto di ascoltare. Tu non ci sei stato negli ospedali e nei reparti di terapia intensiva dove le persone morivano, anche giovani”.

Ma lui ha continuato, dando “lezioni” anche ai medici accusandoli di aver causato di proposito nuovi ricoveri “con terapie sbagliate e con l’ossigeno”: “Mi assumo la responsabilità di ciò che dico” ha insistito Meluzzi, ma anche in questo caso la conduttrice è stata costretta a intervenire per cercare di riportare la calma in studio e per dissociarsi.

Al termine della trasmissione, ha continuato sui social:

“La più grande fake news riguardo la pandemia è stata la pandemia stessa. Non c’è stata una pandemia. È stata una pandemia quella della spagnola, quella della peste del ‘600, quella della peste del ‘300, quella della peste durante la Guerra del Peloponneso o durante l’invasione dei bizantini in Italia dell’XI secolo.
 Ma certamente non possiamo definire una pandemia una malattia che è stata gestita con cattiva terapia.” 

Un’affermazione che suona abbastanza povera alla luce del fatto che a scongiurare milioni di morti sono state proprio le terapie e le misure anti-contagio adottate sin da subito da molti stati.

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