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Ricatta l'ex Marito Picchiando il Figlio e Inviandogli il Video delle Percosse. Ecco Cos'è Successo
A cura di Raffaella Mora - 15 Aprile 2016 alle 12:19

Ci sono molte cose che si è portati a fare in nome dell’amore e della riconquista di un sentimento perduto e, per quanto folli possano essere, sono (quasi) sempre giustificabili. Ma a volte l’amore malato – che ormai più che a vedere col sentimento è vicino all’ossessione – si trasforma in vera e propria follia, dando vita ad azioni che mai e poi mai potrebbero trovare comprensione, men che meno redenzione.
È il caso di ciò che ha fatto Tatiana, una donna russa, nell’intento di vendicarsi del marito che avrebbe abbandonato lei e il loro bimbo di due anni: si è filmata mentre riempiva di colpi e percosse il piccolo animata dal fermo proposito di inviare poi il video all’ex marito. Ora la donna è indagata dalla polizia della città di Rostov-on-Dom, nella parte sud-occidentale della Russia.

Il video, come facilmente intuibile piuttosto crudo e sconvolgente, mostra il piccolo Sasha farsi scudo con le braccine mentre la madre lo colpisce ripetutamente, in preda a un’ingiustificata e incontenibile violenza. Mentre lo picchia, Tatiana urla e bestemmia in russo.
Secondo la testimonianza di un parente che è rimasto anonimo e che afferma di aver ricevuto il video,
Tatiana stava ricattando l’ex marito con questo genere di video mandandoli anche alla sorella di lui.
Il piccolo Sasha è stato portato in ospedale dove, fortunatamente – nonostante il suo corpo sia coperto di lividi ed ematomi – i medici hanno assicurato che non incorrerà in danni permanenti. Tuttavia, com’è comprensibile, la famiglia del bambino ha confidato ai media locali di essere ancora molto preoccupata in merito all’impatto psicologico che l’episodio potrebbe aver avuto sul bambino. Di certo si tratta di un’esperienza che il piccolo non avrebbe mai dovuto vivere e che, al di là degli ematomi che prima o dopo si riassorbiranno, gli lascerà segni invisibili ma potenzialmente indelebili. Segni che peraltro stanno già iniziando a manifestarsi: i parenti hanno riferito che Sasha ha iniziato a diventare progressivamente più timido e schivo e che dal momento dell’accaduto si rifiuta di parlare con qualsiasi adulto con cui entri in contatto.
La zia paterna di Sasha e la nonna si stanno ora contendendo la custodia del bimbo.
Crediamo che questa vicenda, che ha lasciato tutte noi senza parole, si commenti da sé. E che, se anche non coniato propriamente per questo tipo di situazioni, il detto “Le colpe dei padri (e delle madri) non devono ricadere sui figli” calzi alla perfezione a quanto accaduto al piccolo e innocente Sasha, colpevole solo di avere una madre incapace di accettare la fine di una relazione facendone ricadere le conseguenze su un bimbo di soli 24 mesi.

Scrivo perché è l'unico modo che conosco per dire, raccontare e raccontarmi senza dover parlare.
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