Maria Lai, l'artista che "tesseva" il mondo attraverso le sue opere

Nata a Ulassai, in Sardegna, il 27 settembre del 1919, l'artista s'ispirò alle leggende sua terra d'origine per realizzare i suoi lavori più importanti. Frequentò l'Accademia d'Arte di Venezia, lottando contro un ambiente fortemente maschilista.

Il 27 settembre 1919 nasceva Maria Lai. Considerata una delle più grandi artiste del Novecento in Italia, era solita usare materiali e tecniche particolari, che poi univa insieme per realizzare le sue opere: pane e telai, ricami e libri cuciti, ceramiche, elementi in terracotta,  che poi venivano intrecciati nelle sue sculture.

Nata a Ulassai, in Sardegna, Maria Lai dimostrò fin da subito una spiccata inclinazione nei confronti dell’arte. Tanto che decise, per non rinunciare al suo sogno, di frequentare il liceo artistico di Roma, una volta completate le scuole medie.

I suoi primi lavori mostrarono subito una maturità non comune, tanto che Maria viene seguita e incoraggiata da maestri come Angelo Prini e Marino Mazzacurati, entrambi scultori molto conosciuti.

Decisa a realizzare il sogno di diventare una grande artista s’iscrisse all’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove fu l’unica donna a frequentare un corso di scultura tenuto dall’artista Arturo Martini e da Alberto Viani, tra il 1943 e il 1945.

Furono anni difficili, Maria dovette lottare contro un ambiente ostile, estremamente maschilista, che riteneva il successo in campo artistico di una donna, non solo inverosimile, ma perfino non auspicabile. Come racconterà in seguito, tuttavia, l’artista non si sentì mai fuori posto a Venezia, nonostante le difficoltà incontrate.

La sua prima mostra arrivò nel 1957, quando presentò con successo le sue opere alla galleria l’Obelisco di Irene Brin. Furono gli anni, quelli, dell’amicizia, fortissima, con lo scrittore Giuseppe Dessì, suo dirimpettaio a Roma, grazie al quale l’artista cominciò a riscoprire la sua terra. E a cambiare la sua arte. Partendo dalle leggende legate alla tradizione sarda, nacque Legarsi alla montagna, opera del 1981 nel quale tutte le case del suo paese d’origine, a Ulassai, e la montagna che lo circonda furono legati con un nastro azzurro lungo più di dieci chilometri.

Nelle sue opere, inoltre, Maria Lai portò quegli oggetti tipicamente utilizzati dalle donne, come telai, ricami per poi tesserli per realizzare i suoi lavori, quasi delle “sculture tessute”. L’artista è venuta a mancare il 16 aprile del 2013, in seguito a una lunga malattia. Nel paese dove è nata, è stato creato un museo d’arte contemporanea a lei dedicato, dal nome la Stazione dell’Arte.

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