L'orrore del femminicidio di Mariella Cimò, assassinata e forse sciolta nell'acido

Amore Criminale su RaiTre racconta il caso della donna è scomparsa il 25 agosto 2011. Il suo corpo non è mai stato ritrovato, mentre il marito è stato condannato per omicidio.

Amore Criminale è tornato nella programmazione di RaiTre dal 17 luglio 2021. Le repliche della docu-serie, condotta dal 2018 da Veronica Pivetti, che racconta le storie dei femminicidi più cruenti avvenuti nel nostro Paese, vengono trasmesse ogni sabato in seconda serata.

Al centro della puntata in onda poco dopo la mezzanotte del 25 luglio, il femminicidio di Mariella Cimò, per cui è stato condannato in via definitiva a venticinque anni di carcere il marito Salvatore Di Grazia. La donna, 72 anni quando il 25 agosto del 2011 scompare nel nulla, aveva frequenti liti con il consorte, per via delle numerose relazioni extraconiugali che l’uomo intratteneva. Al centro dell’ultima discussione sarebbe stata la vendita dell’autolavaggio di proprietà della coppia, che la donna avrebbe voluto vendere perché usato dal marito per incontrare le sue amanti.

La sera del 24 agosto, Mariella viene ripresa dalle telecamere di sorveglianza, mentre rientra nella casa di Aci Sant’Antonio, nel catanese, in compagnia di Di Grazia. Da quel momento non si sa più nulla di lei. Le immagini del giorno seguente immortalano, però, il pensionato che esce dall’abitazione intento ad armeggiare con una grande tinozza, dove è verosimile che abbia sciolto nell’acido il corpo di Mariella.

Di Grazia non denuncia immediatamente la scomparsa della moglie, si reca al Comando dei carabinieri soltanto pochi giorni dopo. I militari constatano che la signora non ha portato con sé effetti personali, lasciando in casa persino il cellulare. La dinamica appare troppo strana per pensare ad un allontanamento volontario della donna e i primi sospetti sul marito iniziano ad aleggiare molto presto. Lui si difende, non ammettendo mai di aver assassinato Mariella.

Le parole di Di Grazia non sono abbastanza convincenti e ben presto finisce sul registro degli indagati. L’uomo viene condannato per omicidio e occultamento di cadavere. Sentenza confermata anche dalla Cassazione nell’ottobre del 2020, nove anni dopo l’uccisione di Mariella.

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