L’immagine del messaggio chiuso in una bottiglia affidata alle onde del mare è senz’altro una delle più romantiche ed evocative, che nel tempo ha ispirato letterati, poeti, e persino canzoni (Message in a bottle dei Police vi dice niente?). Ma, diciamoci la verità, nella realtà resta una di quelle cose confinate nel regno della fantasia, che non si pensa accadranno mai.

Invece, sulla lontana spiaggia di Talia, nel sud dell’Australia, è accaduto anche questo.

Paul Elliot e suo figlio Jyah, che si trovavano sul bagnasciuga, hanno ritrovato una bottiglia contenente un messaggio, perfettamente leggibile. A scrivere la lettera, datata 17 novembre 1969 e quasi completamente integra, Paul Gilmore, un ragazzino inglese che all’epoca aveva appena 13 anni.

Come nelle migliori storie, Paul stava viaggiando su una nave della compagnia Sitmar Lines diretto a Melbourne, e nel messaggio affidato alle onde è stato tanto preciso da riportare persino la posizione dell’imbarcazione in quel momento: esattamente 1000 miglia a largo di Fremantle, nell’Western Australia. A questo, Paul ha aggiunto anche un indirizzo per la risposta.

La storia è stata riportata da molti giornali, suscitando chiaramente la curiosità dei lettori, finché la ABC North West non si è messa alla ricerca proprio del mittente della missiva.

Lo ha trovato, ma non è riuscita a raggiungerlo perché Gilmore, evidentemente un appassionato di mare, è impegnato in una crociera sul Mar Baltico e risulta irraggiungibile. È stata però rintracciata sua sorella, Emma Pedler, che ha fatto sapere “Mio fratello ne sarà entusiasta. Era quel tipo di ragazzo che fa questo genere di cose“. Emma ha infatti raccontato che il fratello, nel corso di quel viaggio, ha scritto diverse lettere chiudendole poi nelle bottiglie, con la speranza che qualcuno, prima o dopo, le avrebbe recuperate.

Credo che sperasse che qualcuno trovasse quei messaggi, dopo tutto questo tempo se lo ricorderà, ne sono sicura.

Ma com’è stato possibile che una bottiglia risalente a quasi mezzo secolo fa abbia viaggiato nel mare per tutto questo tempo? Secondo l’oceanografo David Griffin in realtà è improbabile che la bottiglia sia rimasta in balìa delle onde per tutti questi anni, finendo poi con l’approdare sulle coste meridionali.

L’ipotesi più accreditata sembra essere quella per cui la bottiglia sia rimasta sepolta per diverso tempo su una spiaggia, prima di essere rigettata in mare da una tempesta.

Di questi dettagli, in realtà, poco ci importa: niente, infatti, toglie fascino e romanticismo a questa bellissima storia.

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