Allarme bomba al Pirellone. Nel tardo pomeriggio di oggi lo storico palazzo milanese, sede anche del Consiglio Regionale della Lombardia, è stato ispezionato dagli artificieri con i canti anti-esplosivo.

È arrivata una telefonata che segnalava la presenza di barattoli sospetti nell’armadietto di un dipendente. A seguito dell’intervento degli artificieri è arrivata la smentita dai contorni comici: si trattava di barattoli di marmellata.

Alcuni lavoratori si erano impressionati per degli innocui barattoli e avevano chiamato il 115. Tra l’altro in questi giorni di lockdown l’afflusso di persone al Pirellone è parecchio limitato rispetto a tre mesi fa.

Ogni venerdì gli ambienti del grattacielo vengono sanificati da cima a fondo. Proprio durante le operazioni di pulizia, sono stati notati dei barattoli sospetti nell’armadietto di un dipendente. Non è chiaro il motivo per il quale si siano impressionati così tanto.

Secondo Fanpage non è stato necessario evacuare il palazzo ma altri giornali locali scrivono il contrario. Sia L’Eco di Bergamo che Affari Italiani sostengono che il Pirellone sia stato evacuato a seguito dell’intervento degli artificieri.

In Italia e in particolar modo in Lombardia il periodo non è felice. Proprio a Milano pochi giorni fa si era verificato un episodio che dimostra come una parte della popolazione stia soffrendo non poco la condizione attuale.

In via Vittorelli, zona Crescenzago, qualcuno ha imbrattato un muro con la scritta a caratteri cubitali: “Fontana assassino”. Il sindaco Sala, pur avendo criticato spesso il governatore, ha subito espresso la sua solidarietà e ha detto che Milano non può tollerare toni simili.

Nella giornata di oggi la Regione Lombardia ha fatto sapere che i nuovi contagiati dal coronavirus sono 299, con 115 vittime. La buona notizia è che ieri i nuovi contagi erano 522, dunque nelle ultime 24 ore c’è stato un netto calo.
Si spera che il passo avanti fatto oggi sia il primo di una lunga serie e che anche la Lombardia possa ripartire a breve come faranno molte regioni italiane dal 18 maggio, dove i contagi giornalieri non superano le 20 unità da diversi giorni.

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