Miriam Toews: "Mi pento di non aver aiutato mia sorella a suicidarsi con dignità"

La scrittrice canadese, che con "I miei piccoli dispiaceri" ha vinto in Italia il Premio Sinbad, ha raccontato a El Pais la storia dell'opera. Un libro scritto per "far fronte al tremendo disordine" causato dalla decisione di Marjorie di togliersi la vita.

Miriam Toews (1984) è una scrittrice canadese che in Italia, con il suo romanzo I miei piccoli dispiaceri, ha vinto il premio Sinbad per la narrativa straniera. Si tratta senza dubbio del suo testo più personale: lo scrisse nel 2014 per “far fronte al tremendo disordine” causato dal suicidio di sua sorella, come si legge su El Pais, a cui ha raccontato il suo maggiore rimpianto legato a questa drammatica vicenda.

In modo molto sincero, l’autrice ha dichiarato:

Il mio rimpianto più grande è non aver accompagnato mia sorella in Svizzera, come mi aveva chiesto, per poter morire in pace, insieme alla persona che amava di più. Non aver rispettato la sua volontà di togliersi la vita con dignità. Mi spezza il cuore il fatto che sia finita per suicidarsi, da sola e in modo così violento.

Il 5 giugno 2010, Marjorie, prodigiosa pianista e sorella maggiore di sei anni di Miriam Toews, si gettò sui binari del treno e pose fine alla sua vita, nello stesso modo in cui si era suicidato il padre qualche anno prima. È un libro che racconta le tragedie della vita dell’autrice e parla di sorelle:

Qualcuno che non ha una sorella potrebbe non capirlo, ma per le donne, in questo mondo oppressivo in cui prevalgono i diritti maschili, quando hai una sorella, sai chi sei. C’è solidarietà lì. Ovviamente, ciò non esclude conflitto, tensione, estraniamento o tristezza. Ma se hai una sorella, sai che hai un’altra con cui muoverti per il mondo. E sai che ci sarà sempre.

Come tutte le opere della scrittrice, anche I miei piccoli dispiaceri – che nonostante la drammaticità è intriso di umorismo perché “il mondo è un posto divertente e ridicolmente tragico” – è una ribellione all’oppressione patriarcale. All’interno delle sue pagine, infatti, si legge:

Noi discendenti della Razza Femminile non abbiamo ricchezza o finestre decenti nelle nostre case piene di spifferi, ma ci rimane la rabbia e, con essa, costruiremo imperi, signori.

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