È morto il figlio di Sinead O'Connor: "Ha messo fine alla sua lotta terrena"

A dare l'annuncio è stata la madre con un post su Twitter: "Il mio bellissimo figlio, vera luce della mia vita, adesso è con Dio. Possa riposare in pace e che nessuno segua il suo esempio". In passato il 17enne pare avesse già manifestato tendenze suicide e ora la cantante accusa anche l'ospedale.

Nevi’im Nesta Ali Shane O’Connor, il figlio 17enne della cantante Sinead O’Connor è morto. A dare il triste annuncio, l’8 gennaio 2022, è stata proprio la madre con un post su Twitter: “Il mio bellissimo figlio, vera luce della mia vita, ha deciso di porre fine alla sua lotta terrena e adesso è con Dio. Possa riposare in pace e che nessuno segua il suo esempio. Il mio bambino. Ti amo così tanto. Riposa in pace, ti prego”.

Shane era scomparso da due giorni da Newbridge, nella contea di Kildare, ed è stato visto l’ultima volta venerdì mattina a Tallaght, nell’area di Dublino 24. La cantante aveva lanciato un appello per ritrovarlo:

“Shane, la tua vita è preziosa. Dio non ha scolpito quel bel sorriso sul tuo bel viso per niente. Il mio mondo crollerebbe senza di te. Sei il mio cuore. Per favore, non impedirgli di battere. Per favore, non farti del male. Vai ai Gardai (gli agenti del corpo di polizia della Repubblica d’Irlanda, ndr) e ti portiamo in ospedale”.

Parole da cui si capisce perfettamente lo stato di ansia della madre che temeva proprio che l’allontanamento del figlio si evolvesse nel peggiore dei modi. In passato, infatti, il 17enne pare avesse già manifestato tendenze suicide, come si comprende dai tweet della voce di Nothing compares to you, che prima del tragico annuncio la aveva lanciato anche delle accuse nei confronti dell’ospedale dove il figlio era in cura:

“Perché un giovane traumatizzato che era sotto osservazione per tentativi di suicidio è potuto sfuggire al controllo? L’ospedale naturalmente nega ogni responsabilità”.

Un dolore immenso per la cantautrice irlandese che negli ultimi anni ha vissuto momenti molto difficili: prima i gravi problemi familiari da ragazza e poi quelli di salute mentale denunciati in un video. A tutto questo si è aggiunto uno stato di profonda depressione acuita dalla lontananza dai figli dopo il divorzio dall’ex marito John Reynolds.

“Le malattie mentali sono come le droghe, sono uno stigma: all’improvviso tutte le persone che dovrebbero amarti e prendersi cura di te ti trattano male” aveva dichiarato. E poi, la parvenza di una ritrovata serenità con l’incontro con l’Islam, il cambio del nome in Shuhada Sadaqat e la conversione, un processo che lei stessa aveva definito naturale: “Sono orgogliosa di essere diventata musulmana. Questa è la conclusione naturale del viaggio di ogni teologo intelligente. Lo studio di tutti i testi porta all’Islam e rende tutti gli altri inutili”.

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