Michele Noschese, in arte Dj Godzi, morto a Ibiza a 35 anni. Il padre accusa la polizia

Morto a Ibiza Michele Noschese, producer napoletano di 35 anni: da promessa del calcio a figura di riferimento della scena techno-house europea.

+++ 22 luglio 2025, ore 10.18 +++

Cosa è successo a Michele Noschese, in arte dj Godzi?

Michele Noschese, conosciuto come dj Godzi, è morto nella notte tra il 18 e il 19 luglio a Ibiza. Aveva 35 anni, una carriera consolidata nella musica techno e una rete di affetti e stima che oggi chiede risposte. La sua morte, avvenuta in circostanze ancora da chiarire, è finita al centro di un’inchiesta della magistratura spagnola, con un’ipotesi grave: un pestaggio da parte della Guardia civil spagnola.

L’ultima festa e l’arrivo della polizia

Secondo le prime ricostruzioni, Noschese stava organizzando una festa privata con amici. Intorno alla casa, nel cuore della notte, il volume alto avrebbe spinto i vicini a chiamare la polizia. Gli agenti sarebbero intervenuti per sedare la situazione. Ma da quel momento in poi, le versioni divergono.

Le autorità spagnole parlano di arresto cardiaco dopo una serata di eccessi, tra alcol e sostanze. Ma la famiglia del dj non ci sta. Il padre Giuseppe Noschese, medico e primario in pensione, ha depositato un esposto per omicidio volontario in cui denuncia direttamente la polizia:

«C’è stato un pestaggio da parte della polizia», ha dichiarato a Repubblica. «Un testimone ha visto mio figlio colpito dagli agenti. Due fatti sono incontrovertibili: era in perfetta salute, ed è morto mentre si trovava sotto custodia della polizia».

La denuncia del padre e le testimonianze

Secondo quanto riferito dal padre, Michele Noschese non sarebbe mai stato portato in ospedale: gli agenti lo avrebbero prelevato già privo di sensi e condotto direttamente all’obitorio. Diverse persone presenti alla festa avrebbero confermato la violenza dell’intervento, raccontando di calci, pugni e colluttazioni. Tutte queste testimonianze sono state raccolte nell’esposto e consegnate alle autorità spagnole, che hanno avviato un’indagine formale.

Intanto è stata effettuata l’autopsia, i cui risultati dovranno chiarire l’esatta causa del decesso. Anche la diplomazia italiana si è attivata, seguendo il caso da vicino, e il Parlamento europeo è stato interpellato attraverso l’eurodeputato Fulvio Martusciello:

«Vogliamo la verità sulla morte di Michele Noschese», ha dichiarato. «Un giovane dj napoletano, affermato e benvoluto da tutti, non può morire così, nel silenzio. La responsabilità della Guardia civil va accertata».


+++ 21 luglio 2025, ore 18.05 +++

È morto a Ibizia Michele Noschese, dj Godzi: aveva 35 anni

La musica, più forte del pallone: chi era Michele Noschese

Si chiamava Michele Noschese, ma tutti lo conoscevano come Dj Godzi. Aveva 35 anni e un’identità sonora e artistica che si era costruito da solo, prima a Napoli, poi a Londra e infine a Ibiza, dove si era trasferito oltre dieci anni fa. La notte tra il 18 e il 19 luglio, il suo corpo è stato trovato senza vita proprio sull’isola delle Baleari. Le autorità spagnole stanno indagando per chiarire le circostanze del decesso.

Era diventato un punto di riferimento della scena techno-house europea, con esibizioni anche a New York, Barcellona, Parigi e una forte connessione con il circuito underground. Lo ricordano in tanti, soprattutto nella comunità musicale indipendente: “Michele aveva un cuore gentile”, ha scritto in una storia Instagram la piattaforma Mood Child Art, con cui aveva collaborato.

Dj Godzi: “La consolle? Ha cambiato la mia vita”

In un’intervista del 2023 per Canale 8, Noschese aveva raccontato così l’inizio della sua carriera da producer:

“La mia passione per la musica nasce a quindici anni, poi è arrivata la consolle. Ibiza è la patria della mia musica”.

La sua musica era “più tech-house che house vera e propria”, spiegava, e amava costruire i set dal vivo in base all’energia del pubblico, senza seguire scalette rigide. Ai giovani diceva: “Impegnatevi dalla mattina alla sera davanti al pc per comporre musica elettronica”. E il suo nome d’arte? “Godzi, come Godzilla, per come mi muovo in consolle”.

Una carriera iniziata su un campo da calcio

Pochi sanno che prima di diventare Dj Godzi, Michele Noschese era una promessa del calcio professionistico. Aveva giocato nella Primavera del Napoli, sua squadra del cuore, e poi in serie C con Cavese e Benevento. Aveva persino ricevuto un’offerta dalla massima serie svizzera, ma scelse di non firmare: il suo sogno era la musica.

Una scelta radicale, che lo porterà a laurearsi in Economia e poi a cambiare completamente rotta: Londra prima, Ibiza poi. Come tanti artisti partenopei, anche lui trovò sull’isola spagnola la sua dimensione ideale. Un luogo che gli somigliava: caotico, creativo, accogliente.

La morte di Michele lascia un vuoto profondo in chi lo conosceva, ma anche in chi ha danzato sotto le sue mani, tra club e festival.

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