Alla nascita pesava solo 800 grammi, ora la bimba è fuori pericolo

La piccola è venuta alla luce all'Ospedale Maggiore di Bologna ad agosto 2023 alla ventisettesima settimana di età gestazionale. Dopo terapie, ventilazione meccanica e un intervento agli occhi ora sta bene.

Alla nascita, avvenuta ad agosto 2023, all’ospedale Maggiore di Bologna, una bimba, venuta alla luce prima del termine, pesava poco più di 800 grammi, ma dopo essere stata sottoposta a terapie, ventilazione meccanica e un delicato intervento agli occhi, ora è finalmente fuori pericolo e ha potuto tornare a casa con i genitori e i suoi fratellini. Rinviare il parto era però impossibile, come ha sottolineato Mario Motta, direttore del reparto di Neonatologia a Il Resto del Carlino.

La mamma ha avuto una complicanza durante la gravidanza, si sono rotte prematuramente le membrane amniotiche, e alla ventisettesima settimana di età gestazionale, quindi attorno ai sei mesi e mezzo, è nata la bambina – sono state le sue parole – Era iniziato il travaglio di parto e così è stata sottoposta al cesareo”.

I medici hanno subito capito come la situazione non fosse da sottovalutare. “La bimba, che aveva un peso di 8 etti e 250 grammi, è stata così trasportata nella nostra Terapia intensiva neonatale, dove ogni anno accogliamo in media 25 neonati di peso inferiore al chilo e mezzo” – ha detto ancora il medico.

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La piccola non respirava spontaneamente a causa dell’immaturità dei polmoni, per questo nei primi giorni di vita è stato necessario il supporto della ventilazione meccanica. oltre alla terapia con farmaci specifici, successivamente si è proseguito con l’ossigeno. Altrettanto importante era cercare di garantire una temperatura costante tra i 36 e i 37 gradi, per questo è stata messa nella termoculla.

Gli alti e bassi, come capita spesso con i prematuri, non sono mancati in questi mesi: “Grande attenzione abbiamo riservato anche alla nutrizione – spiega il neonatologo – la neonata è stata alimentata con piccole quantità di latte materno, per mantenere l’intestino trofico, e con nutrizione parenterale per via endovenosa”. 

A ottobre la neonata è arrivata a un chilo e mezzo di peso, ma in quella fase ha sviluppato quella che viene definita la retinopatia del prematuro, che l’ha costretta a subire due procedure chirurgiche. “Bisognava programmare l’intervento chirurgico, ma la gestione di un immaturo richiede un approccio delicato, perché addormentare una bambina di un chilo e mezzo e sostenere le funzioni cardio circolatorie è complesso” – sono state le parole di Manlio Nicoletti, direttore dell’Oculista dell’Ausl.

Ora che tutto si è risolto per il meglio la mamma, una 38enne, non può che tirare un sospiro di sollievo: “L’ho presa in braccio il terzo giorno e per l’emozione mi scendevano le lacrime – ha raccontato – Poi il difficile momento dell’intervento agli occhi. Adesso siamo a casa e ringrazio tutto il personale per come siamo state assistite”.

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