Tutti noi da bambini abbiamo letto almeno una favola di Roald Dahl, il celebre autore britannico specializzato in libri per infanzia.
“La fabbrica di cioccolato” è forse il suo più grande successo, che anche il cinema ha provato a replicare, ben due volte, una delle quali con la Regia di Tim Burton e come protagonista Johnny Depp.

Nel 1962 Roald perse una figlia a causa di una complicazione dovuta al morbillo.
Qualche anno dopo lo scrittore decise di pubblicare una lettera nella quale raccomandava a tutti i genitori di vaccinare i propri figli, per evitare che una tragedia come la sua colpisse anche altre persone.

Scritte quasi 30 anni fa, ora quelle righe stanno nuovamente circolando nei media anglo-sassoni per la recente epidemia di Morbillo a Disneyland negli USA.
La peggiore degli ultimi vent’anni secondo gli esperti.
E in questi casi, il vaccino è essenziale.

Perchè sputare in faccia al progresso?!

Le autorità sanitarie di tutto il mondo sono preoccupate per l’avanzare del fronte anti-vaccinazioni.
Molti genitori infatti pensano che l’immunizzazione possa portare a diversi problemi di salute, o anche all’autismo.
I medici però rifiutano categoricamente questo tipo di logica e insistono nel ricordare che non vaccinare è molto pericoloso.

Ecco le parole di Dahl che stanno facendo nuovamente il giro del mondo.
Per ragionare,
e ascoltare chi un figlio per questo motivo l’ha perso davvero:

“Olivia, la mia figlia maggiore, si ammalò di morbillo quando aveva 7 anni. Mentre la malattia faceva il suo corso, ricordo che stavo accanto a lei sul letto leggendole delle fiabe. Non ero affatto preoccupato. Poi, una mattina, quando stava ormai sulla via della guarigione, le stavo insegnando a modellare degli animali a partire dai pulisci-pipa colorati, e quando venne il suo turno per farne uno, notai che le sue dita e il suo cervello non erano coordinati e non riusciva a combinare nulla.
“Ti senti bene”, le chiesi?
“Mi sento piena di sonno”, rispose.
Nel giro di un’ora svenne. In capo a dodici ore era morta.
Il morbillo si era trasformato in una cosa terribile chiamata encefalite da morbillo e non c’era nulla che i medici potessero fare per salvarla. Questo accadeva ventiquattro anni fa, nel 1962, ma anche oggi, se un bambino dovesse sviluppare dal morbillo una complicazione mortale come quella di Olivia, non ci sarebbe comunque nulla da fare.
Eppure oggi c’è qualcosa che i genitori possono fare per evitare che una tragedia come questa possa succedere ai loro figli. Possono insistere affinché vengano immunizzati dal morbillo. Non potevo farlo per Olivia nel 1962 perché allora non era ancora stato scoperto un vaccino affidabile. Oggi un vaccino buono e sicuro è disponibile per ogni famiglia, basta che lo richiediate al vostro medico di famiglia.
Cosa possiamo dire dei rischi che corrono i vostri figli se li vaccinate?
Quasi inesistenti. Ascoltate. In una zona abitata da circa 300mila persone, ci sarà soltanto un bambino ogni 250 anni che svilupperà un serio effetto collaterale dopo il vaccino contro il morbillo! Significa una possibilità su un milione. Penso che la probabilità che vostro figlio muoia soffocato da una barretta di cioccolato sia più alta della possibilità di morire per il vaccino.
E allora di che cosa vi preoccupate? Non vaccinare un figlio è quasi un reato.”

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