Omar Favaro accusato di violenze e minacce contro l'ex moglie e la figlia

Nel 2001 l'uomo, che oggi ha 40 anni, è stato autore del delitto di Novi Ligure insieme alla fidanzata dell'epoca Erika De Nardo. I fatti contestati ora risalirebbero al periodo tra il 2019 e il 2021.

Il nome di Omar Favaro non è certamente nuovo per le pagine di cronaca, ma anzi si lega in maniera imprescindibile con quello di Erika De Nardo (la sua fidanzata dell’epoca), con cui nel febbraio 2001 aveva ucciso a coltellate la mamma e il fratellino di lei, Susy Cassini e Gianluca De Nardo, in una villetta del quartiere Lodolino, a Novi Ligure, in Piemonte.

L’uomo, che oggi ha 40 anni (al momento del duplice omicidio ne aveva 17) è tornato a fare parlare di sé dopo avere scontato la pena a cui era stato condannato. Ora, infatti, secondo quanto riporta Repubblica, potrebbe tornare davanti a un giudice per rispondere delle accuse di violenza sessuale e abusi nei confronti della donna che ha sposato (e da cui si è poi separato) da cui ha anche avuto una figlia. A questa si aggiunge la denuncia presentata nei suoi confronti per maltrattamenti ai danni della loro bambina.

I fatti che vengono contestati a Omar Favaro sarebbero avvenuti prima del 2022, in modo particolare nel periodo del Covid, quando le misure restrittive lo avevano costretto a una convivenza forzata con la donna.

La Procura di Ivrea aveva richiesto il divieto di avvicinamento per tutelare entrambe, ma il giudice per le indagini preliminari ha dato parere negativo, ritenendo la misura non necessaria visto che i due ormai ex coniugi si sono separati.

Almeno nelle fasi iniziali della loro relazione, partita nel 2015 dopo un primo approccio attraverso i social network, i rapporti tra i due, secondo quanto riporta il quotidiano, sarebbero stati tranquilli, ma è tra i 2019 e il 2021 che la situazione sarebbe degenerata. La donna sarebbe stata infatti vittima di violenze sessuali ripetute e di abusi psicologici manifestati anche nei confronti della bambina. “Ti mando su una sedia a rotelle“, “Ti sfregio con l’acido” e “Ti faccio la festa“, sarebbero solo alcune delle frasi che sarebbero state pronunciate da Favaro nei suoi confronti. Non solo, alla donna sarebbe stato impedito di praticare la sua religione e di vestirsi come voleva, oltre a essere stata obbligata a dare all’uomo tutti i suoi guadagni.

L’avvocato che lo aveva difeso ai tempi del delitto di Novi Ligure, Lorenzo Rapetti, ha voluto dire la sua: “Il suo passato continua a perseguitarlo e non deve essere strumentalizzato come invece si sta cercando di fare in una vicenda che guarda caso nasce proprio durante una causa di separazione dove è in discussione l’affidamento della figlia“, ha detto a Repubblica.

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