Operazione Faceblock, l'11 aprile gli utenti boicottano Facebook
Mentre il giorno 11 aprile Mark Zuckerberg andrà di fronte al Congresso per parlare di Cambridge Analytica, alcuni utenti boicotteranno per un giorno intero Facebook.
Mentre il giorno 11 aprile Mark Zuckerberg andrà di fronte al Congresso per parlare di Cambridge Analytica, alcuni utenti boicotteranno per un giorno intero Facebook.
Mentre il giorno 11 aprile il numero uno e fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, andrà di fronte al Congresso per raccontare come sono andati i fatti in merito allo scandalo Cambridge Analytica sull’uso improprio dei dati, alcuni utenti boicotteranno per un giorno intero Facebook.
Questa importante presa di posizione da parte dell’utenza risponde al nome di Operation Faceblock, ed è una sorta di tentativo di boicottaggio del social network. Non solo: l’intenzione è di non utilizzare per tutto il giorno 11 aprile anche i servizi che orbitano attorno all’universo Facebook come Messenger, WhatsApp e Instagram.
Un messaggio chiaro e forte ai piani alti di Facebook, che avrebbe fatto un uso improprio di 87 milioni di profili senza alcuna autorizzazione da parte dei proprietari. Un utilizzo illecito che va contro il decreto firmato da Facebook con la FTC nel 2011.
Dopo lo scandalo Cambridge Analytica la maggior parte degli utenti – seppur indignati – ha continuato ad utilizzare Facebook e tutte le altre app del gruppo senza porsi troppi problemi, ma quello che si chiede è una maggior trasparenza nell’uso dei dati personali.
Abbiamo scelto il giorno perché vogliamo mostrare sia a Zuckerberg che al governo USA che vogliamo un cambiamento – ha dichiarato Laura Ullman, portavoce per la campagna ai microfoni del The Guardian – È responsabilità di Facebook gestire la propria piattaforma, ma è anche una responsabilità dei governi assicurare che le compagnie proteggano i dati, creando normative apposite per i monopoli.
Ulteriori informazioni sulla campagna Faceblock sono disponibili sul sito ufficiale.
Giornalista, poeta, sognatore. Critico pedante e certe volte cavilloso, al limite del sopportabile.
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