Papà eroe a Padova. Il figlio dell’uomo, non ancora compiuto un anno di vita, era affetto da una grave malattia al fegato, una crisi di atresia biliare che ha interrotto la crescita del piccolo a dieci chili. L’unico soluzione il trapianto di fegato. Il donatore è appunto il padre.

L’intervento, svoltosi presso l’Azienda ospedaliera di Padova, è stato guidato da Umberto Cillo. Come riporta l’Ansa, l’operazione è avvenuta tempo fa ma solo oggi viene reso pubblico. L’ultimo caso venti anni fa.

Siamo riusciti a mettere sul campo tecniche di divisione del fegato così accurate e così precise sulla quantità di organo necessario per il trapianto che si possono asportare frammenti molto piccoli – spiega il dottor Cillo ad Ansa -. Questi poi vanno conservati con tutti i peduncoli ed è questa l’aspetto più complicato. Il nostro è un lavoro di equipe, non solo i chirurghi, ma anche chi si occupa del coordinamento regionale del trasporto di organi. E’ un’azione corale che impegna circa 100 persone

Non erano disponibili organi di persone under 50 per il piccolo, e quindi, grazie al via libera del Ministero della Salute su richiesta del chirurgo, il padre ha potuto donare parte del suo organo al figlio, salvandogli la vita.

Nel dettaglio, è stato asportato il 25% del fegato del padre (tecnica in gergo chiamata split), l’intero lobo sinistro, reimpiantato immediatamente nel bambino. Trapianto perfettamente riuscito e padre e figlio stanno bene.  I due sono stati infatti dimessi dopo una breve degenza in ospedale.

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