Pamela Anderson parla degli abusi subiti sin da bambina

Nel libro di memorie in uscita il 31 gennaio 2023, Love, Pamela, l'attrice racconta delle violenze che ha subito durante l’infanzia e l’adolescenza: "Una babysitter mi costringeva a fare strani giochi sul suo corpo".

Nel libro di memorie in uscita il 31 gennaio 2023, Love, Pamela, e nel documentario Netflix che racconta la sua vita, Pamela Anderson apre il suo cuore e racconta i momenti più bui che ha vissuto sin da quando era solo una bambina.

Nella biografia, quasi tutta scritta dall’ex fattoria dei suoi nonni sull’isola di Vancouver, non lontano da dove è cresciuta, la star di Baywatch, ripercorrere la sua vita e parla degli abusi che ha subito durante l’infanzia e l’adolescenza.

“Sento di aver definitivamente capito chi non voglio essere mentre ora mi ricordo chi sono”, spiega l’attrice, 55 anni, in un’intervista a PEOPLE:

Ora so chi era quella bambina prima che le accadesse qualcosa. Una ragazzina a cui piacevano insetti, serpenti, la natura e arrampicarsi sugli alberi. E poi una giovane ragazza che ha iniziato a perdere la fiducia degli adulti dopo essere stata ferita e molestata in giovane età.

“Nel mio casoracconta Anderson parlando degli abusi subiti – è stata una babysitter donna a sessualizzarmi molto presto, costringendomi a fare strani giochi sul suo corpo. Mi minacciò di non dirlo a nessuno”. E così fece. L’attrice non raccontò nulla, soprattutto per proteggere il fratello:

Non volevo che accadesse a lui e quindi facevo ciò che voleva, in modo che lei non lo toccasse. Mi vergognavo molto. Non l’ho detto a nessuno. Non sapevo cosa fare.

E non disse nulla neanche qualche anno dopo, quando fu violentata intorno ai 12 anni da un uomo di circa dieci anni più grande di lei: “Una parte di me si è arresa. Quello è stato un altro chiodo nella bara”. Infine, Pamela Anderson conclude dicendo che non avrebbe mai potuto sopravvivere senza la forza che ha dovuto trovare in se stessa quando era ancora giovanissima. A soli 17 anni andò a vivere da sola, e dopo i primi lavori capì che doveva riprendere in mano la sua vita, il suo corpo:

Avevo bisogno di riprendere il mio potere come essere sessuale, come donna. Ho fatto tutto da sola, e l’ho fatto contro ogni probabilità. Sono sicura che ci sono persone che lottano proprio come me, e vorrei dire loro ‘siete umani e non siete cattivi’.

E aggiunge:

Quando qualcuno vi dice di non dire qualcosa, è proprio allora che dovete dirlo. I predatori scelgono le vittime che sanno di poter umiliare in modo che sarà difficile per loro dirlo a qualcuno.

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