Quando ci sentiamo molto felici a volte può essere difficile trattenere le lacrime. Ma perché piangiamo di felicità e perché può esserci utile?

Il pianto è una risposta naturale a una gamma di emozioni, dalla profonda tristezza e dolore all’estrema felicità e gioia. Ma piangere fa bene alla salute? La risposta sembra essere sì. I benefici medici del pianto sono noti fin dall’era classica.

Pensatori e medici dell’antica Grecia e di Roma ipotizzavano che le lacrime agissero come un purgante, drenandoci e purificandoci. La psicologia moderna supporta queste credenze antiche, sottolineando il ruolo del pianto come meccanismo che ci permette di liberare lo stress e il dolore emotivo. In uno studio del 2018, il 68% dei partecipanti ha riferito che un evento felice o positivo li ha fatti piangere.

Ma cosa avviene, nello specifico, nel nostro cervello quando piangiamo? In presenza di una situazione molto emozionante, l’ipotalamo (che non distingue tra emozioni negative o positive) riceve un forte segnale neurale dall’amigdala, che registra le nostre reazioni emotive, e che attiva, a sua volta, il sistema nervoso autonomo.

A questo punto, il sistema nervoso simpatico, mobilita il corpo durante i periodi di stress, “avvisa” il sistema parasimpatico, che ha il compito di riportare il corpo in uno stato di pace. Essendo collegato alle nostre ghiandole lacrimali, l’attivazione dei recettori parasimpatici da parte del neurotrasmettitore acetilcolina provoca la produzione di lacrime.

Piangere, in qualunque tipo di situazione, potrebbe essere il nostro modo di mostrare vulnerabilità come esseri umani, spiegano gli psicologi. Quando piangiamo, spingiamo agli altri di entrare in empatia con noi. E questo accade sia quando piangiamo a causa di un evento felice, sia quando lo facciamo a causa di un avvenimento triste. Gli scienziati ritengono che il pianto sia quindi un modo per stabilire una connessione sociale con altre persone.

Inoltre, le lacrime contengono enzimi, lipidi, elettroliti e metaboliti, oltre ad altre proteine ​​e ormoni. Si ipotizza che il rilascio di ormoni dello stress come la prolattina e la leu-encefalina aiutino a regolare l’omeostasi fisica ed emotiva del corpo.

Alcune ricerche suggeriscono che il pianto può aiutarti a gestire le emozioni molto forti. Quando piangi, ti sembra di “espellere” alcune di queste emozioni. Quando vivi un’emozione travolgente, piangere ti aiuta a liberare parte di questa emozione. Che si tratti di frustrazione e sofferenza o di gioia travolgente, il pianto emotivo è essenzialmente una risposta riflessiva.

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