Sailor Moon, il celebre cartone animato giapponese che vide la luce nei primi anni Novanta, è tornato di gran moda tra i membri della Gen Z, non solo perché molte star della musica si stanno ispirando alla carismatica paladina della giustizia dai capelli d’oro per i loro look.

“Molte persone trovano una via di fuga dalla realtà in questo tipo di personaggi”, afferma MLMA (@melovemealot), co-fondatore e designer del marchio coreano di streetwear Skoot Apparel, che fonda la moda con gli anime e che ha vestito celebrità del calibro di Billie Eilish e Rosalía.

C’è da considerare, inoltre, che molti fan degli anime creano forti legami emotivi con i loro personaggi preferiti. Sailor Moon, in particolare, è diventata un rifugio confortevole in cui apprezzare la rappresentazione del potere e della forza delle donne, sia a livello individuale che collettivo. Valorizza infatti concetti come l’amicizia incondizionata, la solidarietà tra sorelle e la presenza di diversità di identità e orientamenti sessuali, affrontando tematiche che, fino ad allora, avevano scarsa visibilità nelle serie.

Questo anime si distingue perché rompe il classico modello della donna in un ruolo secondario che segue l’uomo in missioni cruciali, relegata spesso a ruoli secondari anziché protagonista. Daniel Ferrera spiega: “In questo contesto, Sailor Moon si è distinta perché, al di là della trama amorosa, ha focalizzato la narrazione su una storia che normalmente sarebbe stata incentrata sul protagonismo maschile o rivolta principalmente a un pubblico maschile. Trattava semplicemente della lotta delle forze del bene contro le forze del male, indipendentemente dalla loro rappresentazione.” E questo è probabilmente uno dei motivi per cui la serie è stata riscoperta in questi anni in cui è sempre più forte la presa di coscienza del potere femminile.

Un altro elemento chiave che ha riportato in auge la serie è rappresentato dall’inclusione di trame e personaggi che abbracciano identità non normative o appartenenti alla comunità LGBTQ+.

“Sailor Moon si è dimostrato all’avanguardia nel trattare la diversità sessuale con rispetto e positività”, riflette Alba Torrents, dottoressa in filosofia, specialista di anime e professoressa di teoria del genere.
“Ad esempio, Haruka e la sua compagna Michiru sono accolte senza riserve dagli altri personaggi, senza che la loro identità di genere o la loro relazione romantica venga negata o considerata debole. Questo trattamento dignitoso, privo di stigmatizzazione, rappresenta una pietra miliare nell’universo degli anime, evidenziando come questi personaggi possano trascendere gli stereotipi eteronormativi“.

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