La Regione Lombardia si potrebbe prendere l’impegno di distribuire gratuitamente contraccettivi, preservativi e pillole, ai ragazzi e ragazze fino a 24 anni nei consultori pubblici e privati accreditati alla regione. Questa la grande rivoluzione che potrebbe arrivare anche in Lombardia e che è già una realtà in Emilia Romagna e Piemonte; con questa scelta si sostiene la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili, soprattutto tra i giovani, e la procreazione responsabile.

La normativa approvata dal Consiglio Regionale è in linea con quanto è previsto dalla legge 194/78 che mira a “implementare e valorizzare la rete dei consultori pubblici”. Ora, però, la parola passa alla Giunta Regionale che potrà decidere se accogliere o meno l’invito del Consiglio. A tal proposito l’assessore regionale lombardo al Welfare, Giulio Gallera, ha dichiarato:

è un invito che valuteremo, come tutti gli altri. Posto che la prevenzione dalle malattie trasmissibili sessualmente è fondamentale, francamente se dare gratuitamente o meno preservativi che costano pochi euro, mi sembra l’ultimo dei temi da cogliere.

Il provvedimento prevede che le ragazze e ragazzi fino ai 24 anni di età potranno ottenere gratuitamente, presso i consultori, sia la consulenza del medico o dell’ostetrica, sia “il metodo contraccettivo più idoneo” (preservativo maschile, preservativo femminile e tutti i farmaci ormonali per la donna).

Come sottolinea la giornalista Elisabetta Ambrosi su Il Fatto Quotidiano sono tre i motivi per cui è rivoluzionario il fatto che una Regione decida di distribuire gratuitamente i contraccettivi:

  1. Puramente per il costo del dispositivo. Può sembrare una banalità ma una scatola di preservativi o un blister di pillole hanno un costo che può essere troppo alto per i ragazzi under 24. Pensate solamente se un fidanzato vuole fare l’amore con la sua fidanzata tutti i giorni, dovrà spendere molti soldi in preservativi, potrebbe spingerla a prendere la pillola che però non previene il rischio di malattie sessualmente trasmissibili come sifilide e HIV.
  2. Lo Stato, meglio la Regione in questo caso, torna a ribadire che il tema della sessualità è una questione pubblica, dopo anni in cui questo tema è stato considerato un fatto totalmente privato. La sessualità e la prevenzione dalle malattie sessualmente trasmissibili tornano a essere un tema centrale di salute collettiva.
  3. Riavvicina i giovani ai consultori. I giovani avendo l’occasione di frequentare i consultori saranno invogliati a essere più attenti alle esigenze del proprio corpo e a proteggere la propria fertilità.

Paola Bocci, consigliera del PD, firmataria della richiesta di provvedimento spiega:

È responsabilità delle istituzioni fare di tutto sia per evitare le conseguenze tragiche di una malattia devastante come l’HIV, sia per rendere i giovani più consapevoli delle proprie scelte, che non devono essere dettate dalla condizione economica. Negli ultimi anni si è abbassata notevolmente la guardia sull’HIV e ciò diventa un problema rilevante soprattutto per le giovani generazioni. Sostenere consultori e contraccezione significa anche intervenire sulla fascia delle giovanissime dove le interruzioni di gravidanza, generalmente in declino da anni, faticano a diminuire. La Lombardia può finalmente seguire una strada già intrapresa da altre regioni come il Piemonte e l’Emilia Romagna e oggi siamo riusciti a ottenere un impegno importante da parte della Regione, in controtendenza rispetto agli anni passati. Solleciteremo sempre la giunta regionale a tenere alta l’attenzione alla tutela nei confronti dei giovani e delle donne.

La contraccezione gratuita forse dovrebbe diventare un tema nazionale.

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