Stanno facendo il giro del mondo le parole del sacerdote Richard Bucci, e non potrebbe essere altrimenti, vista la loro gravità.

La pedofilia non uccide nessuno, l’aborto sì

È questo il pensiero del prete del Rhode Island, salito alla ribalta qualche giorno fa, dopo aver pubblicato su un giornale una lettera in cui dichiarava di aver “scomunicato” 44 politici tra senatori e deputati, “rei” di aver votato, nel 2019, a favore del Reproductive Privacy Act, che, adottando la sentenza della Corte suprema degli Stati Uniti del 1973 sull’aborto, prevede una serie di libertà e diritti alle donne che vogliono interrompere la gravidanza.

Una scelta progressista, quella dello Stato governato dal 2015 da Gina Raimondo, che, in questo particolare momento, sembra persino controcorrente rispetto alla linea generale seguita da molti altri Stati USA in materia di interruzione di gravidanza, date le recenti leggi approvate in Georgia, Alabama e Louisiana che limitano quasi al massimo il diritto di ricorrere all’aborto.

Non ci aspettiamo che un uomo di chiesa possa schierarsi a favore della libertà di scelta di ogni donna, comprendendo e rispettando le ragioni anche di chi sceglie di non portare avanti una gravidanza, ma non è accettabile, né ammissibile, sentire un sacerdote mettere sullo stesso piano l’aborto con la pedofilia, altro argomento “scottante” su cui il clero ha, negli anni, costruito un muro di gomma che ha cominciato a sgretolarsi solo recentemente, grazie anche alla decisione di Papa Francesco di abolire il segreto pontificio per le cause canoniche di abusi sessuali su minori.

Questo è ciò che ha fatto padre Bucci, pubblicamente, rispondendo nel corso di un’intervista per la tv locale NBC 10 News.

Non stiamo parlando di nessun altro problema morale – le parole del sacerdote – se qualcuno pensa di poter fare un paragone tra pedofilia e aborto. La pedofilia non uccide nessuno, l’aborto sì.

Sarebbe bello pensare a una delle tante fake news che circolano sul Web, ma il video non lascia dubbi sul fatto che Bucci la pensi davvero così. È chiaro che nella sua chiesa del Sacro Cuore sia libero di agire come meglio crede, anche decretando di non voler più concedere la comunione a chi ha approvato la legge pro-abortista. Ancora una volta, non si tratta di discutere della liceità di una posizione, quella contro l’interruzione di una gravidanza, esattamente come non si tratta di scagliarsi in maniera aprioristica contro i pro-vita, ma solo di confutarne le teorie.

Ma certo non possiamo non chiederci come padre Bucci non riesca a rendersi conto della gravità delle sue parole: che minimizzano la pedofilia, banalizzandola al rango di quei peccatucci che “un Ave Maria e tre Padre Nostro e passa tutto”, ma, soprattutto, marchiano come “assassine” le donne che abortiscono, già fin troppo spesso tormentate da sensi di colpa, rimpianti e stigmatizzate a vita per la propria scelta, sottoposte a un giudizio impietoso e talvolta ostracizzate come donne per aver “rifiutato” la maternità.

Oltre a ciò, vogliamo aggiungere un altro fatto: la pedofilia uccide eccome.

Leggiamo alcuni dati riferiti all’Europa e datata 2019: quasi 18 milioni di bambini vittime di abuso sessuale, una pagina web con immagini di bambini abusati sessualmente ogni 7 minuti, 78.589 le URL contenenti immagini di abuso sessuale su minori individuate nel 2017.

Più della metà delle vittime, il 55%, ha meno di 10 anni. Nel 23% dei casi le vittime di abuso necessitano di servizi di salute mentale e psichiatrici, anche nell’età adulta.

Lo shock causato dagli abusi nell’età infantile può avere ripercussioni talmente serie a livello cerebrale da comprometterne il corretto funzionamento, tanto che molte delle ex vittime mostrano, nell’età adulta, comportamenti autodistruttivi. Senza contare che hanno probabilità due o tre volte superiori, rispetto agli adulti che non hanno una storia di abuso, di compiere almeno un tentativo di suicidio nel corso della vita.

Non è un caso se lo psicanalista Leonard Shengold abbia intitolato il suo libro sugli effetti dell’abuso sessuale sui minori L’assassinio dell’anima. Perché, dopo tutto, chi riesce a sopravvivere a una simile tortura ne resta comunque tormentato a vita; ne è una prova il libro testimonianza di Cristina Balestrini, Chiesa: perché mi fai mi fai male?: Storia di un abuso e ruolo della Chiesa documentato, in cui la donna ripercorre il calvario del figlio, abusato dal parroco appena quindicenne, parlando anche dei suoi quattro tentativi di suicidio.

Ed è, in sostanza, quanto ha detto anche la deputata del partito democratico Carol Hagan McEntee, finita nel “calderone” degli scomunicati di padre Bucci.

Quando dice che la pedofilia non uccide, beh, chiaramente non capisce. Avrebbe dovuto venire al Campidoglio e ascoltare le testimonianze, e saprebbe che ci sono molte vittime che non sono più tra noi. Voci ferite a cui hanno rubato l’infanzia. Hanno praticamente distrutto le loro vite. E quelli che ancora possiamo ascoltare sono tra i fortunati perché sono ancora vivi; non sono morti per overdose o suicidio. Ce ne sono molti altri che non sono mai riusciti a farsi avanti.

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