Riuscire a gestire una classe di alunni non è così semplice per un insegnante, che spesso ricorre a rimproveri a parole, non sempre efficace. In Missouri, negli Stati Uniti, hanno però deciso di adottare un metodo che era diffuso anche nel nostro Paese soprattutto fino agli anni ’60 e ’70: le “bacchettate“, conosciute anche come punizioni corporali.

La decisione per ora è stata presa dal Consiglio scolastico nel distretto di Cassville, area rurale a pochi chilometri dall’Arkansas, che conta circa duemila studenti, dove dal 2001 si era deciso di eliminare ogni tipo di violenza fisica.

Le punizioni corporali, che saranno adottate tramite appositi strumenti messi a disposizione dagli amministratori scolastici, dovranno però essere considerate “l’ultima risorsa” qualora altri metodi dovessero rivelarsi insoddisfacenti.

Il provvedimento è stato accolto favorevolmente anche dai genitori degli studenti, che sono stati chiamati a rispondere a un sondaggio. Molti di loro, infatti, avevano manifestato ai docenti come fosse difficile riuscire a gestire i figli, al punto tale da ritenerli maleducati.

Ogni insegnante potrà segnalare la situazione problematica al preside, che potrà decidere come procedere. I “castighi” dovranno però essere inflitti sempre alla presenza di un testimone.

Al momento nel provvedimento si parla di “ragionevole forza fisica” per indicare la modalità con cui infliggere le punizioni, ma a breve dovrebbero essere fornite indicazioni più precise. Sono 19 gli Stati USA dove sono previste le punizioni corporali, anche se queste sono applicate solo raramente. É stata infatti la Corte Suprema con una sentenza del 1977 a ritenerle legittime, ma dando la facoltà a ogni Governatore di decidere come agire.

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