E’ stata rilasciata oggi, in seguito all’amnistia approvata dalla Duma russa, Maria Alyokhina, una delle Pussy Riot. Lo riferisce l’avvocato Peter Zaikin all’agenzia Ria Novosti.

Alyokhina, che dall’agosto 2012 scontava due anni di prigione per una preghiera blasfema anti-Putin nella cattedrale di Mosca. Probabile rilascio questo pomeriggio anche per Nadezhda Tolokonnikova, l’altra Pussy Riot che attualmente si trova in un ospedale carcerario a Krasnoiarsk in Siberia, secondo quanto dichiarato dal marito Piotr Verzilov all’agenzia Interfax

Alyokhina: “Nessun atto di umanità, solo propaganda” -La Pussy Riot Maria Alyokhina, liberata dal carcere a Nizhni Novgorod, denuncia come una “farsa” l’amnistia lanciata dal presidente Vladimir Putin per i 20 anni della Costituzione russa e approvata la scorsa settimana dalla Duma. “Se fosse possibile rifiutare l’amnistia, l’avrei fatto personalmente” ha detto Alyokhina in un’intervista alla tv russa d’opposizione Dozhd all’uscita dal carcere, “perché non credo sia un atto umanitario, ma una trovata pubblicitaria”.

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