È opinione ormai ampiamente accettata che raggiungere l ‘immunità di gregge sia la sola soluzione per porre fine a un incubo che stiamo vivendo a livello mondiale ormai da un anno causato dalla pandemia di Covid-19.

Ma cosa significa raggiungere l’immunità di gregge? Come si legge sul sito di Fondazione Veronesi

si intende quel fenomeno per cui, una volta raggiunto un livello di copertura vaccinale (per una  determinata infezione) considerato sufficiente all’interno della popolazione, si possono considerare al sicuro anche le persone non vaccinate.

Al momento nel nostro Paese più di 2 milioni e 300 mila persone risultano vaccinate completamente, ovvero hanno ricevuto già la seconda dose di vaccino, mentre oltre 5 milioni hanno ricevuto la prima. I gruppi di persone vaccinate sono gli operatori sociosanitari, personale non sanitario, ospiti delle RSA, over 80, forze armate e personale scolastico (fonte Il Sole 24 Ore), seguendo le indicazioni contenute nel documento Le priorità per l’attuazione della seconda fase del Piano nazionale vaccini Covid-19, pubblicato l’8 febbraio, che stabilisce proprio l’ordine di priorità delle vaccinazioni.

La domanda però che molti si pongono è “Quando toccherà a me?”

Omnicalculator ha ideato un vero e proprio calcolatore per l’attesa, che permette di stimare quando toccherà a ciascuno di noi ricevere la propria dose, sulla base delle indicazioni fornite dal Governo e sul tasso di vaccinazione nazionale, pari a 14 milioni dosi nel primo trimestre. Prima di tutto, occorre capire quali sono le fasi e le relative categorie.

Prima fase

In questa fase vengono vaccinati:

  • Operatori sanitari e sociosanitari.
  • Ospiti e personale delle RSA.
  • Persone da 80 anni in su.

Seconda fase

In questa fase c’è una divisione per categorie:

  • Categoria 1: persone estremamente vulnerabili, che hanno un rischio particolarmente elevato di sviluppare forme gravi o letali di COVID-19, a partire dai 16 anni di età.
  • Categoria 2: persone di età compresa tra 75 e 79 anni.
  • Categoria 3: persone di età compresa tra i 70 e i 74 anni.
  • Categoria 4: persone con aumentato rischio clinico se infettate da COVID-19 di età compresa tra 16 e 69 anni.
  • Categoria 5: persone di età compresa tra i 55 e i 69 anni senza condizioni che aumentano il rischio clinico.
  • Categoria 6: persone di età compresa tra i 18 e 54 anni senza condizioni che aumentano il rischio clinico.

Nello specifico, alla Categoria 1 appartengono soggetti affetti da:

  • Malattie respiratorie
  • Malattie cardiocircolatorie
  • Condizioni neurologiche e disabilità
  • Diabete o altre endocrinopatie severe
  • Fibrosi cistica
  • Insufficienza o patologia renale
  • Malattie autoimmuni – immunodeficienze primitive
  • Malattia epatica
  • Malattie cerebrovascolari
  • Patologia oncologica ed emoglobinopatie
  • Sindrome di Down
  • Trapianto di organo solido
  • Grave obesità

Nella Categoria 4 rientrano i soggetti affetti, con rischio di letalità inferiore, da:

  • Malattie respiratorie
  • Malattie cardiocircolatorie
  • Condizioni neurologiche e disabilità
  • Diabete oppure altre endocrinopatie
  • HIV
  • Insufficienza o patologia renale
  • Ipertensione arteriosa
  • Malattie autoimmuni o immunodeficienze primitive
  • Malattia epatica
  • Malattie cerebrovascolari
  • Patologia oncologica
  • Torna al calcolatore

L’attesa stimata dal calcolatore è, appunto, una stima, soggetta all’andamento della campagna vaccinale, influenzabile da eventuali stop (come quello che ha recentemente interessato il vaccino AstraZeneca) ma anche innovazioni che potrebbero invece accelerare i tempi. Non da meno, l’efficienza della gestione regionale e la percentuale di chi sceglie di non vaccinarsi può influenzare la lista d’attesa anche se, ricordiamolo, il vaccino rimane l’unico modo per tornare alla normalità perciò è fondamentale che più persone possibili decidano di farlo.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!