Quattro ragazzi Trevigiani,tra i 17 e i 18 anni, si avvicinano al bancone di un bar e ordinano. Una birra? Forse un superalcolico? No,niente di tutto ciò. Non stiamo parlando del problema dell’alcool tra i giovani,ma parliamo di Vampirismo. Proprio così, mentre un tempo per avvicinarsi al mondo dark e trasgredire ci si vestiva di nero,oggi non basta più e ci si spinge oltre, fino a bere, o ordinare, un bicchiere di sangue umano! A raccontare ai giornali il raccapricciante episodio è stato lo studioso Giuseppe Bisetto, capo del Gris, gruppo di ricerca sulle sette sataniche, che da tempo si occupa di questi fenomeni ormai sempre più frequenti nel territorio. Bisetto ha dichiarato che <<Quei ragazzi hanno confessato di aver partecipato a un rito del genere in un locale notturno del veneziano. Noi abbiamo segnalato ogni cosa alle autorità e adesso quel locale è chiuso da tempo. Il titolare, noto per essere un tipo stravagante, avvicinava i giovani clienti che riteneva più malleabili e li inoltrava al vampirismo.Di fronte a casi come questo è inutile parlare dei pericoli che si corrono a venire a contatto con il sangue altrui, delle malattie che si possono prendere dell’Aids. Purtroppo questo è un fenomeno in ascesa».  

Il concetto di vampirismo esiste da millenni e da sempre si sono creati miti e leggende ispirati alla grandezza e al fascino che queste creature emanano. Vari sono i motivi che spingono i giovani a questi gesti: la delusione per la vita,la voglia di cambiare di trovare strade nuove e per questo si aggregano,fanno gruppo e si legano a certe pratiche che diventano quasi esigenze. Per questo bere il sangue diventa un passaggio obbligatorio, un rito di inizziazione per legarsi al gruppo, convinti così di riuscire a raggiungere e ad avere forza, soldi e successo. è facile intuire che da queste pratiche ad altre forme di devianza, non vi è molta strada, basti pensare che solo nel veneto ci sarebbero ben 35 sette e chiese sataniche, divise in gruppi rossi, basati su pratiche sessuali, e gruppi acidi, dove è abitudine fare uso di droghe e di violenza. In fine, nell’analisi di questo fenomeno, è impossibile non considerare il ruolo dei media, che con le serie tv, i film e i documentari sui “succhia sangue”sono sicuramente complici, ma non colpevoli.

Il problema di fondo è un altro, dobbiamo chiederci davvero perchè si arrivi a tanto! Colpevolizzare la tv sarebbe in parte come lavarsene le mani, perché, molto prima della tv,delle saghe e tutto il resto, fino ai primi del ‘900, il vampirismo già esisteva e chi era sospettato di essere un vampiro veniva ucciso dalla folla impaurita.

 

Dunque la storia, anche questa volta, si ripete?

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!