Un’affluenza inattesa, pari quasi 2,5 milioni di votanti e un consenso quasi al 70% per Matteo Renzi, nuovo segretario del Pd.
In queste primarie aperte anche ai non tesserati, il sindaco di Firenze ha letteralmente stracciato i due avversari, Gianni Cuperlo e Pippo Civati.

“Ora tocca a una nuova generazione, che non farà a meno dell’esperienza degli altri, ma tocca a noi guidare la macchina” dichiara Renzi, e a chi lo critica risponde: “Questa non è la fine della sinistra è la fine di un gruppo dirigente della sinistra”.
Renzi è consapevole delle difficoltà che lo aspettano: “Dobbiamo dimostrare di saper vincere. Ora non abbiamo più alibi. Non si vince per prendersi una rivincita ma perché l’Italia ha bisogno di noi. Legge elettorale che garantisca il bipolarismo, tagli di un miliardo ai costi della politica e superamento del bicameralismo perfetto. Da domani (oggi) basta inciuci, dobbiamo far contare i due milioni e mezzo che hanno votato. Non ci daranno una seconda occasione per cambiare le cose”.
Cuperlo e Civati riconoscono la sconfitta ma sono molto ottimisti.

Il padre fondatore Romano Prodi raccomanda a tutti di lavorare ora per raggiungere un obiettivo comune e di formare una squadra unita.
La nuova segreteria del Pd sarà composta da 6uomini e 6donne.

“Ora si cambia pagina. Siamo l’azionista di maggioranza del governo ma finora abbiamo aiutato il Pdl a portare a caso le sue promesse elettorali”. Con la nomina di Renzi a segretario la politica si rinnova almeno dal punto di vista anagrafico. Dal 43enne Alfano al neo segretario dem, passando per il leghista Salvini e Giorgia Meloni, gran parte dei partiti presentano una guida rinnovata e under 50.

Positivi oppure no?

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!