Il coronamento di un sogno accademico, nonostante tutto, nonostante un tumore al cervello diagnosticato da un mese in seguito ad un malore avvertito nella notte fra il 28 febbraio e l’1 marzo.

È questa la storia di Olga D’Eramo, 50enne diventata dottoressa in Discipline psicosociali nella stanza d’ospedale di Ovada (Alessandria), dove è ricoverata.

Ero infilata nella Tac, non parlavo, non vedevo, non camminavo. Eppure pensavo solo: adesso come faccio? A fine marzo mi devo laureare

Queste le parole, forti, della donna, che non se l’è sentita di abbandonare il suo sogno ad un passo dal traguardo. Dopo aver ottenuto il diploma da privatista come Dirigente di Comunità e successivamente aver trovato lavoro come docente all’Istituto Cnos di Alessandria.

Olga era iscritta all’università telematica internazionale UniNettuno e la tesi di laurea doveva svolgersi a Roma, ma alla luce delle condizioni di salute è stato chiesto all’ateneo di istituire una sessione speciale fra le mura dell’ospedale di Ovada. E così è stato. Un’aula del reparto è stata convertita in un’aula magna, a pochi metri dove Olga è stata ricoverata nelle ultime settimane.

Amavo il nero – spiega Olga a La Stampa -. Dopo questa esperienza alla mia vita ho deciso di aggiungere colori e luce. E se oggi sono arrivata qui, a discutere la mia tesi, lo devo a tutte quelle persone che mi sono state vicine. A mia sorella Valeria, a mia mamma Germana, alle mie amiche e amici, Manuela, Ornella, Teresa, Gianni, Marco, Andrea, Maria, ai medici e agli infermieri, che mi hanno dato speranza e amore. A mio marito Marco, che è stato sempre qui tenendomi la mano, e a questo ospedale, che per me è una casa. Mi dicono tutti che sono una guerriera ma nessuno può esserlo da solo

E ora? Olga è già pronta per la laurea magistrale e a proseguire con la battaglia contro il tumore al cervello, che affronterà “senza paura” racconta.

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