Scully Effect, cos'è l'effetto Scully che ha ispirato le ragazze cresciute con X-Files

La serie cult anni '90 ha influenzato un'intera generazione, in particolare di donne, ispirate dal personaggio "controcorrente" (per i tempi) di Dana Scully.

Dana Scully, l’agente dell’FBI interpretata da Gillian Anderson, ha a suo modo segnato una svolta nella cultura pop, influenzando un’intera generazione di donne cresciute con X-Files, una delle serie più amate degli anni ’90.

Andata in onda dal 1993 al 2002, la serie sci-fi è stata, nel suo modo di dipingere i protagonisti principali, decisamente innovativa, in primis, ad esempio, capovolgendo il tradizionale dualismo uomo/donna, che vuole riservati ai protagonisti uomini i tratti di razionalità e quelli di emotività alle controparti femminili. Nel caso di Mulder e Scully era proprio la seconda la più riflessiva e meno impulsiva della coppia, e questa è stata, senza dubbio, una delle principali novità apportate dal creatore Chris Carter.

Ma c’è di più, nel personaggio di Dana Scully, che ha lasciato tratta nelle spettatrici, tanto da dar vita a quello che oggi è conosciuto come Effetto Scully: mai trascurata e sempre ben pettinata, l’agente interpretata da Anderson non ha mai però puntato sulle qualità estetiche, nessuna sua scena “sexy” è mai stata al centro di alcun frame, e nell’intera serie non si è mai fatta minimamente menzione all’avvenenza o alla bellezza della protagonista femminile, apprezzata anzi per dedizione, competenza e autocontrollo.

Insomma, nei 218 episodi in cui è comparsa (spalmati su 11 stagioni e 2 lungometraggi) Scully ha sovvertito l’immaginario femminile adottato fino a quel momento dalla gran parte delle serie tv, distruggendo, uno a uno, tutti gli stereotipi femminili che avrebbero facilmente fatto “vendere il prodotto” in favore di un altro tipo di narrazione: quello di una donna – finalmente – in tutto e per tutto paritaria al collega uomo, razionale, autorevole e decisa a farsi prendere sul serio senza accettare alcuna sessualizzazione o accenno al proprio aspetto.

Tutte queste caratteristiche, come detto, hanno finito per formare una nuova generazione di donne intenzionate a seguire un percorso nello STEM, ovvero gli ambiti matematici e fisici; una ricerca condotta dalla 21st Century Foz, in collaborazione con il Geena Davis Institute on Gender in Media ha inoltre scoperto che esiste una vera e propria correlazione tra le donne che conoscono e hanno guardato X-Files e il loro percorso professionale.

In accordo con lo studio, circa i due terzi delle donne ascoltate che lavorano in ambito scientifico hanno nel personaggio di Scully un modello a cui ispirarsi, così come, sempre secondo i risultati della ricerca, per una donna che ha guardato X-Files sarebbe più facile intraprendere un percorso nello STEM. E questo nonostane le forti limitazioni e i pregiudizi ancora esistenti nell’ambiente, che è tuttora considerato “maschile” (tanto che nel 2021 solo il 22% delle giovani all’università ha scelto un corso STEM).

Del suo personaggio, Gillian Anderson ha detto:”Avere all’improvviso una donna attraente, intelligente e determinata che veniva apprezzata dal suo collega di lavoro era una cosa fantastica da vedere, e penso che molte giovani donne abbiano detto: ‘Quella sono io. Mi interessa questo. Voglio farlo. Voglio essere come Dana Scully”.

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