Secondo la scienza questa è la canzone più triste di sempre. Ecco perché.

"Happy" è la canzone capace di farci provare maggiore felicità in assoluto, qual è invece quella che, secondo una recente ricerca, stimola i sentimenti più tristi tra tutte quelle della storia?

La musica è in grado di suscitare emozioni. Questo concetto è ormai risaputo, e non si tratta solamente di sensazioni, ma esistono dei fondamenti scientifici che spiegano perché alcune canzoni ci fanno sentire felici, sereni o tranquilli, mentre altre tristi, malinconici o anche agitati. Di recente, basandosi proprio sulla capacità della musica di suscitare emozioni diverse, una ricercatrice ha cercato di individuare la canzone più triste di sempre. Trovando un brano vincitore assoluto.

Le ricerche

Gli studi relativi ai motivi scientifici alla base del legame tra musica ed emozioni risalgono a diversi decenni fa. Uno dei più noti è quello del 2011 portato avanti da Christine MohnHeike Argstatter, and Friedrich-Wilhelm Wilker, un team di terapeuti europei, che testava la nostra capacità di percepire sei emozioni di base, felicità, rabbia, disgusto, sorpresa, tristezza e paura, nella musica presentata a 115 partecipanti.

I risultati avevano mostrato che sono effettivamente percepibili 6 emozioni in segmenti musicali precedentemente sconosciuti agli ascoltatori. La felicità e la tristezza, tuttavia, sono state più facili da classificare rispetto alle altre emozioni. Di conseguenza, nel 2022 la società HappyOrNot ha commissionato una nuova ricerca, da parte di Annaliese Micallef Grimaud, esperta del Dipartimento di Musica della Durham University, nel Regno Unito. L’obiettivo era quello di rilevare quale fosse, secondo la scienza, la canzone che risultava più triste in assoluto all’orecchio umano.

Per giungere a un verdetto, si è partiti dall’analisi delle liste di canzoni tristi pubblicate da Rolling Stone e NME, combinate con i brani più ascoltati su Spotify, giungendo a 5 finaliste. Grimaud ha quindi analizzato le tracce sulla base di parametri quali il tempo, il livello di dinamica generale, i livelli di intonazione vocale, i valori medi di frequenza di insorgenza e la modalità delle canzoni. Arrivando a determinare quale, tra le cinque, fosse in grado di trasmettere le emozioni più tristi.

La canzone più triste della storia

Dalle classifiche di Rolling Stones e Spotify, Grimaud è giunta a trovare 5 canzoni che si contendono il primato di canzone più triste di tutti i tempi. I brani, in ordine cronologico, sono:

  • Black (1991), Pearl Jam
  • Something in the Way (1991), Nirvana
  • Everybody Hurts (1992), R.E.M.
  • Tears in Heaven (1992), Eric Clapton
  • Nutshell (1994), Alice in Chains

e la canzone risultata maggiormente triste, secondo i parametri che abbiamo visto prima, è Something in the Way dei Nirvana, del 1991. Tratto dall’album Nevermind, colonna sonora nel 2022 di The Batman, questo brano è sicuramente uno dei più tristi preferiti dagli ascoltatori, e dagli esperti di musica. Rispecchia infatti tutti gli aspetti e i criteri presi in considerazione della ricerca di Grimaud: toni lenti, cupi, tonalità basse e voce cruda di Kurt Cobain.

I Nirvana sono un gruppo rock alternativo, considerata la band più rappresentativa dello stile grunge, nota e ricordata anche grazie al suo frontman Kurt Cobain e alla sua tragica morte, che l’ha inserito nel Club 27. Questa non è l’unica canzone significativa, né l’unica a potersi aggiudicare il premio di canzone più triste di sempre, ma i dati di Grimaud parlano chiaro. Il mix di sensazioni causato da Something in the Way, dalla melodia e dal testo, dal modo di cantarlo di Cobain, la rendono il brano da ascoltare se si vuole provare malinconia e tristezza senza tempo.

Perché Something in the way dei Nirvana è la più triste?

Vediamo allora perché esattamente, secondo la scienza, Something in the Way dei Nirvana è la canzone più triste della storia. Al suo opposto, la ricerca di Grimaud ha eletto canzone più felice di sempre Happy di Pharrell Williams. Come si legge nelle parole della ricercatrice dello studio pubblicato da Happy or Not (che abbiamo visto ha commissionato la ricerca):

I risultati della mia ricerca indicano che contribuiscono a trasmettere tristezza nella musica un tempo lento, una tonalità minore, un’articolazione legata, un livello di dinamica morbido, un tono basso e un timbro scuro. Nella lista delle canzoni tristi, “Something in the Way” dei Nirvana si è classificata come la più triste. Il brano è scritto in modo minore e ha un tempo lento, il livello di dinamica più morbido tra tutte quelle in classifica, il valore medio di frequenza di attacco più basso e bassi toni nell’estensione vocale, il che lo rende il più triste rispetto agli altri brani.

La melodia nostalgica suscita dolore e senso di rimorso, tocca l’anima in profondità, così come il testo scritto e il significato triste. È come se la musica risvegliasse una parte dell’essere umano che riesce a provare più emozioni contemporaneamente, arrivando anche a stare male come se qualcosa fosse successo realmente, o a superare e guarire dalle difficoltà.

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