Siria: matrimonio nella chiesa bombardata. L'amore tra le macerie.

Due giovani ragazzi siriani, Fana e Rana, si sono giurati eterno amore nella chiesa di Homs, bombardata durante la guerra civile. La cerimonia è diventata il simbolo della speranza: la vita continua anche dopo il dolore.

Quando parliamo di cerimonie nuziali nell’immaginario collettivo compaiono location da favola, chiesette caratteristiche, scenari romantici. Ma esistono anche delle celebrazioni che assumono un senso diverso, come nel caso del matrimonio che vedete raffigurato in queste foto.

Due sposi siriani, infatti, hanno scelto di giurarsi eterno amore in una chiesa distrutta e senza tetto a causa dei bombardamenti, diventando un simbolo di speranza per i residenti del paese di Homs, devastato dalla guerra. Il perché di questa scelta? Dobbiamo fare un salto indietro nel tempo e conoscere il vissuto dei due innamorati per poterlo comprendere.

Fana e Rana, protagonisti di questa storia, sanno per esperienza personale cosa vuol dire dover fuggire dalla propria cittadina (Homs appunto) e cosa si prova a convivere quotidianamente con la paura dei bombardamenti. I due novelli sposi, quindi, hanno atteso la fine della guerra civile per poter celebrare tra le macerie del paese natale la loro sacra unione.

E così i due giovani hanno organizzato una cerimonia unica, alla quale hanno voluto assistere anche gli altri abitanti del paese che avevano dovuto abbandonare Homs a causa della guerra. Un matrimonio che sottende un messaggio importante ragazze: la vita continua. Anche dopo il dolore, la sofferenza o la paura qualcosa di meraviglioso può stupirci e farci rinascere.

Fonte St. George Church/Facebook
Fonte St. George Church/Facebook

E così la chiesa ortodossa di St. George è diventata il simbolo della speranza. Proprio una costruzione religiosa situata nella parte cristiana della città vecchia di Hamidiyah e che ora appare come un insieme di macerie è diventata l’emblema della rinascita. I lunghi bombardamenti, infatti, hanno privato l’edificio del tetto e hanno distrutto gli interni, ma gli sposi non hanno voluto scegliere nulla di diverso per giurarsi amore eterno.

Fadi e Rana, infatti, abitavano nello stesso quartiere. Lui, laureato ed impiegato in una fabbrica farmaceutica locale, a seguito dello scoppio della guerra era diventato insegnante presso l’Agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite. E proprio lì aveva incontrato sua moglie, Rana. Queste le parole dei giovani sposi:

Appena ci siamo conosciuti abbiamo capito che abitavamo nello stesso quartiere, anche se in realtà non ci eravamo mai incontrati prima. In pochissimo tempo è nato il nostro amore: abbiamo capito di avere molte cose in comune e il desiderio di conoscerci è diventato sempre più forte. Purtroppo, però, sono iniziati i bombardamenti e siamo dovuti scappare. Il nostro quartiere è stato interamente distrutto.

Solo dopo la fine della guerra la giovane coppia è potuta tornare a vivere alla cittadine natale. Fadi ha ripreso il lavoro alla casa farmaceutica, mentre Rana ha aperto un’azienda in proprio. E le immagini del loro matrimonio hanno fatto il giro del mondo, ricevendo apprezzamenti e sostegno e tantissime condivisioni.

 

In redazione questi due sposi, radiosi e innamorati, hanno riscosso grande apprezzamento. Il contrasto tra la delicatezza del loro amore a le macerie della chiesa ci ha colpite molto, facendoci sognare. E voi ragazze cosa ne pensate? Attendiamo i vostri commenti e… viva gli sposi!

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