Chi è Sophie Chandauka che accusa il principe Harry di "molestie e bullismo su larga scala"

Ci sarebbero state tensioni con la presidente di uno degli enti benefici da lui fondato. Tanto che Harry si sarebbe dimesso, accettando di tornare nel suo ruolo solo se fosse lei ad andarsene.

Altra tegola in vista per i Sussex; dopo le critiche al programma Netflix di Meghan Markle, With Love… Meghan, risultato un vero e proprio flop e accusato, fra le altre cose, di aver copiato lo show di Pamela Anderson, stavolta è il principe Harry a essere finito sotto i riflettori, con delle accuse pesanti di “molestie e bullismo su larga scala” a cui si aggiungerebbero “mancanza di rispetto, intimidazioni e misoginia”.

Autrice delle parole contro Harry è Sophie Chandauka, presidente del consiglio di amministrazione della fondazione benefica Sentebale creata proprio dal principe assieme al principe Seeiso del Lesotho nel 2006, allo scopo di assistere i bambini malati di Aids in Lesotho e Botswana.

Stando a quanto riportato dal Telegraph le tensioni tra Harry e Chandauka risalirebbero al 2023, quando, ad aprile, durante un evento di beneficenza a Miami, la moglie del principe avrebbe chiesto alla presidente del cda della fondazione di spostarsi durante una foto di gruppo. In quell’occasione, infatti, Chandauka si sarebbe trovata vicino a Harry, dettaglio non gradito da Meghan Markle, e da lì i rapporti si sarebbero deteriorati.

È recente la notizia delle dimissioni di Harry dal ruolo di patrono all’interno dell’associazione benefica, fondata in memoria della madre Diana, così come quelle del principe Seeiso. Il duca di Sussex, tuttavia, sarebbe disposto a rientrare al suo posto dietro dimissioni della stessa Sophie Chandauka, insieme al resto del consiglio. Harry, inoltre, si sarebbe detto “profondamente scosso” per la situazione e “devastato” dalle dimissioni.

Per Chandauka Harry non avrebbe fatto altro che trasformare la fondazione in una “estensione della macchina di pubbliche relazioni dei Sussex”, danneggiando in questo modo anche la raccolta fondi per i progetti; nel dettaglio, il consiglio di amministrazione non avrebbe gradito la decisione della sua presidente di spostare tutti gli eventi di raccolta fondi in Africa.

Motivo per cui Chandauka ha infine deciso di intraprendere un’azione legale. “Sono un’africana che ha avuto il privilegio di un’educazione e una carriera di livello mondiale – ha detto al Daily Mail – Non mi farò intimidire. Devo difendere qualcosa. Difendo quelle altre donne che non hanno i mezzi e le opportunità”.

Nel frattempo la Charity Commission britannica ha avviato un’indagine sulla governance della fondazione.

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