Gli Orsi in Trentino sono Troppi: chiesta la Licenza per Ucciderli, ma la Lav dice No

Il Presidente della Provincia autonoma di Trento ha chiesto di poter sopprimere alcuni orsi presenti sul territorio, considerati dannosi e troppo numerosi. Immediata la replica degli animalisti.

Una notizia che sta creando scalpore: la Provincia autonoma di Trento ha chiesto di poter intervenire per catturare (e in alcuni casi sopprimere) alcuni orsi considerati eccessivamente dannosi e numerosi. E gli ambientalisti della Lega AntiVivisezione, così come il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, si sono opposti.

Due fronti contrapposti: da un lato il Presidente della Provincia che ha evidenziato come l’elevato numero di orsi presenti sul territorio sia diventato un problema non trascurabile. Dall’altro gli animalisti che parlano di “una chiamata alle armi contro gli animali”.  Queste le parole del Governatore:

Il progetto di ripopolamento Life Ursus, avviato 16 anni anni per salvare l’ultimo nucleo di orsi delle Alpi e finanziato dall’Ue, ha avuto un’evoluzione diversa da quello che ci si aspettava. Le norme attuali sono “armi spuntate” contro i problemi creati dai plantigradi.

I dati del Wwf parlano chiaro: nel 2002 in Trentino erano presenti solo 11 esemplari di orso bruno, mentre nel 2015 si è arrivati a 60. E in risposta al Governatore arrivano puntuali anche le parole degli ambientalisti della Lega AntiVivisezione:

La gestione della fauna non può essere delegata a politiche improvvisate da far west contrarie alla tutela della biodiversità.

Davanti a questa emergenza, anche il Governo si è reso disponibile a fornire alla Provincia di Trento massima collaborazione per affrontare le problematiche legate alla gestione dell’orso nelle Alpi centrali. Ma non si deve dimenticare che questi animali appartengono ad una specie protetta e che, pertanto, sono tutelati da una serie di normative nazionali ed internazionali specifiche.

Non tutti forse sanno, inoltre, che il Trentino-Alto Adige è la regione d’Italia in cui gli orsi si sono riprodotti di più. Il costante incremento del numero di questi animali inizialmente aveva creato problemi solo ai pastori e gli apicoltori del luogo. Tuttavia, forse ricorderete che l’estate scorsa un cercatore di funghi era stato aggredito dall‘orsa Daniza (che poi era rimasta addirittura uccisa in un tentativo di cattura).

E purtroppo questo non è rimasto un caso isolato: a fine maggio anche due podisti sono stati aggrediti nei boschi vicino a Trento e sono finiti all’ospedale a causa di una zampata di un orso che cercava di proteggere i propri cuccioli.

Nel timore che simili aggressioni possano ripresentarsi anche in futuro, la Provincia autonoma di Trento ha quindi chiesto di poter intervenire. E non solo: ha affisso una serie di cartelli su tutto il territorio per mettere in guarda i turisti e spiegare come comportarsi in caso di incontro ravvicinato con un orso.

Gli esperti hanno reso noto che questi animali non attaccano l’uomo spontaneamente, ma reagiscono solo se si sentono minacciati. La Provincia di Trento ha chiesto la legalizzazione dello spray anti-orso e si discute sulla reale utilità di un campanellino al collo come possibile deterrente.

Di sicuro, in caso di un inaspettato incontro di questo tipo, è bene cercare di mantenere il più possibile le distanze dall’animale, cercando di non disturbarlo e di passare il più possibile inosservati. E altri validi consigli arrivano direttamente dal Wwf:

 È opportuno rimanere sul posto e godersi la vista senza cercare di avvicinarsi, magari per scattare delle foto. Se siete arrivati molto vicino ad un orso per caso, è opportuno far notare la propria presenza, parlando ad alta voce. Se l’animale si alza in piedi e annusa è solo per valutare meglio la situazione, non per manifestare aggressività. Allontanatevi velocemente, senza correre, lasciando sempre una via di fuga all’orso.

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