Stazione spaziale alla deriva. Frammenti sull'Italia, ma gli esperti rassicurano

La stazione spaziale Tiangong 1 è alla deriva dal marzo del 2016 e nei prossimi giorni si schianterà sul suolo terrestre. Alcuni frammenti potrebbe precipitare in Italia, ma la possibilità che colpiscano persone e quasi pari a zero.

La stazione spaziale Tiangong 1, primo modulo sperimentale cinese lanciato nel 2011 del centro spaziale di Jiuquan nel deserto di Gobi, è alla deriva dal marzo del 2016 e nei prossimi giorni si schianterà sul suolo terrestre, e alcuni frammenti potrebbero precipitare anche in Italia.

Gli eventuali frammenti della Tiangong 1 che resisteranno all’attrito con l’atmosfera  – si legge sul sito della Protezione Civile – cadranno nella zona all’interno della fascia -44°S e +44°N di latitudine. L’area è molto ampia e costituita in gran parte da oceani e deserti, ma il raggio di impatto include anche zone di Stati Uniti, Brasile, India, Cina e Italia.

La finestra temporale di caduta sulla Terra, come riporta la Protezione Civile, è fra il 28 marzo e il 4 aprile 2018. Di seguito le norme di autoprotezione pubblicate sul sito ufficiale della Protezione Civile, che sta collaborando con l’agenzia spaziale italiana Asi per monitorare l’evento,  tengono lontana qualsiasi forma di allarmismo.

Ricordiamo che eventi di questo tipo e casi reali di impatto sulla Terra – si legge sul sito della Protezione Civile – , e in particolare sulla terraferma, sono assai rari. Pertanto non esistono comportamenti di autotutela codificati in ambito internazionale da adottare a fronte di questa tipologia di eventi.

Cercando di riassumere le norme di autoprotezione, dalla Protezione Civile fanno sapere che è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici, tra l’altro considerati più sicuri dei luoghi aperti in questa situazione. L’ente consiglia inoltre di stare lontani da finestre e porte vetrate. Alcuni frammenti potrebbero causare danni sui tetti degli edifici generando potenziale pericoli per le persone. Più sicuro stare “sotto le volte dei piani inferiori e nei vane delle porte dei muri portanti”. Alcuni frammenti di grandi dimensioni potrebbe resistere all’impatto,  e la Protezione Civile consiglia a“chiunque avvistasse un frammento, senza toccarlo e mantenendosi a un distanza di almeno 20 metri, dovrà segnalarlo immediatamente alle autorità competetenti”.

La parte d’Italia interessata – spiega la Protezione Civile- è quella centro-meridionale, che parte più o meno dall’Emilia Romagna e va verso il sud. L’Italia è coinvolta nel monitoraggio attraverso l’Agenzia spaziale italiana (Asi). Il compito di Asi è tenere sotto controllo attraverso radar e telescopi il decadimento della stazione e per far questo ha coinvolto il proprio Centro di Geodesia Spaziale di Matera.

Come scrive il Corriere della Sera, la probabilità concreta che un frammento colpisca una persona è quasi vicina allo zero. Secondo calcoli del professore Andrea Milani dell’Università di Pisa, che collabora con il JPL della Nasa, la probabilità teorica che, in Italia, una persona venga colpita da un frammento è di una su 300 mila, cioè uguale allo 0,000003%.

La discussione continua nel gruppo privato!
Seguici anche su Google News!