Stupro di Firenze: se la colpa è delle donne che provocano gli uomini

Anche questa volta sono presenti tutti i cliché di una società maschilista. La donna che se la va a cercare, l'uomo inerme che agisce contro la sua reale volontà. Lei furba, calcolatrice, lui al massimo un po' stupido e in balia degli istinti animali che lei ha consapevolmente risvegliato.

“Non faremo sconti, non esiste un rapporto consenziente in una simile situazione. I due militari erano in turno e dunque non avrebbero dovuto fare nulla di quanto invece è accaduto. Soltanto in casi eccezionali un cittadino può salire sulla macchina di servizio e sempre per essere soccorso. Appare evidente che le intenzioni fossero altre e per questo pagheranno”.

La condanna più ferma al gesto dei Carabinieri che, in servizio, hanno riaccompagnato a casa due ragazze americane e hanno avuto rapporti sessuali con loro – consenzienti, secondo gli uomini ma non secondo la versione delle donne – finora arriva dalla stessa Arma dei Carabinieri, tramite le parole del responsabile della comunicazione del Comando Generale, Roberto Riccardi.

E invece poi ti trovi a leggere su Facebook post come quello di Matteo Salvini

In Italia ci sono più di 100.000 Carabinieri che fanno bene il loro lavoro.
Hanno tutta la mia stima, guai a chi li tocca.
Se due di questi a Firenze, in divisa e in servizio, hanno fatto sesso con due ragazze, anche se queste erano d’accordo, hanno fatto un errore enorme e dovrebbero immediatamente lasciare il lavoro e la divisa.
Se poi si trattasse di stupro, dovrebbero essere trattati come tutti gli altri infami che mettono le mani addosso a donne o bambini.
Permettetemi però, fino a prova contraria, di avere dei dubbi che si sia trattato di uno “stupro”, e di ritenere tutta la vicenda molto, molto, molto strana.

o titoli come quello de Il Giornale dell’8 settembre 2017: Le ragazze erano assicurate contro lo stupro

Una bufala che in molti ancora non hanno recepito come tale.
E poi ci sono i tantissimi commenti lanciati come pietre nelle pagine dei quotidiani sotto ai relativi post sul tema o in risposta allo stesso Salvini:

Li leggi e pensi a un dato che abbiamo ripreso da un’inchiesta di TPI e pubblicato nei giorni scorsi nell’articolo “Gli immigrati compiono più stupri degli italiani? Cosa dicono i numeri?”:

Ricordiamoci che una donna che subisce violenza 8 volte su 10 non chiede aiuto, secondo l”Istat”, ha spiegato inoltre a TPI Anna Costanza Baldry, psicologa e criminologa dell’università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, che ha fatto anche parte, in passato, dell’Associazione Differenza Donna, la quale tutela le donne vittime di violenza, e della Rete nazionale DiRe (Donne in Rete).

E capisci, perché tutto torna.

Torna il fatto che, per un nutrito gruppo di cittadini del web (e, quindi, dello Stato italiano), i due Carabinieri siano le vittime di due subdole ammaliatrici e che, per colpa loro, vedranno anni di irreprensibile lavoro buttati al vento.
Del resto, si sa, gli uomini hanno istinti animali che non possono essere frenati.

Torna il fatto che noi donne lo sappiamo che gli uomini sono fatti così e dobbiamo difenderci.
Ce lo insegnano sin da quando siamo bambine. Spetta a noi prevedere e prevenire certe intenzioni degli uomini.
Se non vogliamo attirare la loro attenzione non dobbiamo provocare, non dobbiamo vestirci in un determinato modo, non dobbiamo assumere atteggiamenti di un certo tipo, non dobbiamo ubriacarci, non dobbiamo girare di notte da sole, non dobbiamo accettare un passaggio, non dobbiamo…

Se veniamo meno a una di queste raccomandazioni ce l’andiamo a cercare.
Se flirtiamo con un uomo e ci lasciamo andare a qualche leggerezza e poi ci troviamo con le mani di lui nelle mutande anche se diciamo no, beh, dovevamo pensarci prima.
Se siamo così ubriache da non reggerci in piedi è chiaro che non troveremo Babbo Natale ad accompagnarci a casa, ma il Lupo a braccare la preda in difficoltà.
Che poi come il lupo a volte possa essere lo stesso Babbo Natale in servizio se gli capita un’occasione, lo si capisce da questa storia, dove i carabinieri, nei racconti di alcune persone, sarebbero due bravi ragazzi insospettabili che, c’è da crederci, più volte saranno intervenuti prodigandosi per aiutare chissà chi. Non quella notte e, si perdoni la malafede, viene da chiedersi quante altre.

Ovviamente, a leggere certi commenti, la colpa delle loro inevitabile e dolorosa trasformazione in lupi mannari, in cui ora non si riconoscono, è da attribuirsi alle due americane dai facili costumi.
A confermarlo, del resto, è proprio uno dei due carabinieri coinvolti che, stando alle dichiarazioni riportate dai media, sceglie un verbo singolare e indicativo quando cerca di giustificare il rapporto sessuale con la giovane straniera:

Mi sono fatto trascinare in questa situazione, non so neanche io perché, ma sono state loro a invitarci a salire a casa.

Eccolo l’uomo inerme, vittima suo malgrado anche quando agisce in prima persona.
“Mi sono fatto trascinare” è un uso del verbo che annulla l’idea di una volontà e nega, di conseguenza, una reale responsabilità.
Com’è possibile che a tanti sfugga che non si può trascinare un carabiniere in servizio ad abbordare due ragazze in una discoteca? Come è possibile che non ci si renda prima di tutto conto che se due uomini in divisa infrangono le regole e “danno un passaggio” a due ragazze, mentendo al comando, c’è evidentemente un’intenzione precisa?
Di chi dobbiamo fidarci se anche chi veste i panni di chi dovrebbe proteggere i cittadini finisce “trascinato”, a suo dire, da qualcosa che non sa spiegare?

Comunque la si veda questa storia fa schifo. Se fossero stati due immigrati non saremmo qui a discutere “se stupro c’è stato o non c’è stato”, lo sappiamo bene.
Saremmo qui a leggere le aberrazioni di chi invoca la castrazione chimica e augura lo stupro alle donne al governo come giusta punizione delle loro politiche sui migranti.

Ma trattandosi di due carabinieri, italiani, uno padre di famiglia… Allora la colpa è delle streghe, quelle che “prima salgono sull’auto e dopo piangono”.

Ecco servita la sintesi perfetta della cultura che ci pervade, dove vige una graduatoria che vede, in ordine d’importanza

Uomini Italiani – Donne Italiane – Donne Straniere – Uomini Stranieri.

Sulla base di questa i processi, quelli mediatici e populisti, sono presto risolti.

L’uomo straniero è sempre colpevole.
L’uomo italiano che compie atti inaccettabili non si giustifica ma… E il ma è sempre qualcosa che ha a che fare con una qualche colpa della donna italiana o, peggio ancora, straniera.

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