I suicidi nelle carceri italiane hanno raggiunto un numero record nel 2024, dipingendo una situazione sempre più allarmante. Nel giro di poche ore altri 3 suicidi: quelli di Patrick Guarnieri, Jordan Tinti e Robert Lisowski di 21, 26 e 33 anni, nelle carceri di Teramo, Pavia e Secondigliano.

Patrick Guarnieri si è impiccato nel carcere di Teramo nel giorno del suo 21esimo compleanno. “Non ho parole per quello che è successo, per l’ennesima vittima di un sistema di detenzione che dovrebbe essere una scuola di speranza e invece si conferma teatro di vendetta”, ha scritto in un post su Instagram la senatrice Ilaria Cucchi, commentando la vicenda.

Nel giro di poche ore dal suicidio di Guarnieri si sono tolti la vita anche i giovani Jordan Tinti e Robert Lisowski, 26 e 33 anni, rispettivamente nelle carceri di Pavia e Secondigliano.

Ilaria Cucchi ha sottolineato nel suo post che le carceri di Teramo, Pavia e Secondigliano non sono diverse dalle altri prigioni italiane, e per questo si è detta sicura che “se il governo non interviene i suicidi continueranno a ripetersi. È una strage annunciata”, ha detto, appellandosi poi al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi affinché venga trovata un’alternativa.

Nel 2024 si sono già verificati 23 suicidi in carcere, 1 ogni 3 giorni, come riportano i dati dell’associazione Antigone, che monitora le condizioni di detenzione nel nostro Paese. Si tratta di un dato molto superiore rispetto agli anni precedenti, quando il picco si era registrato nel 2022, con 84 suicidi nell’arco di tutto l’anno.

Se continuerà così a fine anno avremo circa 150 persone che si saranno tolte la vita”, ha avvertito Patrizio Gonnella, presidente dell’associazione Antigone, sul sito ufficiale.

Gonnella ha anche sottolineato che il problema dei suicidi in carcere viene sistematicamente ignorato dalle istituzioni e dal Governo. “Se in una cittadina di 60.000 abitanti avessimo avuto 18 suicidi in 45 giorni non si parlerebbe di altro”, ha detto, aggiungendo che in un caso del genere il Governo si muoverebbe subito, mentre di fronte al problema dei suicidi in carcere vige “un immobilismo preoccupante”.

Nonostante il problema dei suicidi in carcere non sia nuovo in Italia, negli ultimi anni il fenomeno ha visto una crescita esponenziale allarmante. Confrontando i dati degli ultimi trent’anni, infatti, si nota che il tasso di suicidio tra i detenuti è più che raddoppiato: da 6,8 casi ogni 10 mila persone nel 1990 a 15,2 nel 2022.

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