Come mai da alcune bottiglie di plastica non si riescono più a staccare il tappi? Contrariamente a quanto si può pensare, c’è una motivazione ben precisa (e si, c’entra la tutela dell’ambiente).

Per prevenire la dispersione nell’ambiente dei tappi delle bottigliette di plastica, dal 2024, per legge, tutti i tappi dovranno restare attaccati alle bottiglie. A stabilirlo è stata l’Unione Europea, con una direttiva emanata nel 2019.

Nel dettaglio, ecco quanto si legge nella suddetta direttiva: “Gli Stati membri provvedono a che i prodotti di plastica monouso elencati nella parte C dell’allegato, i cui tappi e coperchi sono di plastica, possano essere immessi sul mercato solo se i tappi e i coperchi restano attaccati ai contenitori per la durata dell’uso previsto del prodotto”.

Si tratta di una precauzione assolutamente necessaria per tutelare l’ambiente, che già versa in condizioni disastrose. Non bisogna dimenticare che la plastica è una delle minacce ambientali più grandi, dato il tempo piuttosto lungo che impiega per decomporsi. Questa misura dovrebbe inoltre servire a ridurre l’inquinamento delle spiagge che, soprattutto d’estate, si riempiono di tappi di bottiglia.

Grazie a questo semplice ma brillante escamotage, sarà possibile abbassare ulteriormente l’inquinamento ambientale, dal momento che sia la bottiglia di plastica che il tappo verranno prevedibilmente gettati nello stesso momento dopo il consumo. Si tratta, chiaramente, di un piccolo passo a sostegno della tutela ambientale e, come sostengono diverse organizzazioni ambientaliste, la misura andrebbe potenziata (ad esempio riducendo la messa in vendita di bottiglie di plastica).

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A ogni modo, diverse aziende hanno già adottato questa misura ancor prima della data di scadenza. Tra queste c’è la San Benedetto, che ha introdotto i tappi attaccati alle bottiglie già nel 2020. Anche FuzeTea sta mettendo in pratica i primi esperimenti in proposito.

Secondo quanto affermato da Cristina Camilli, responsabile della comunicazione e delle relazioni istituzionali per Coca-Cola Italia, sarà necessario almeno un anno e mezzo affinché il cambiamento possa essere messo in pratica da tutte le aziende europee. “Per fare innovazione ci vuole tanto lavoro, soprattutto per evitare che i cambiamenti siano di disturbo ai consumatori”, ha asserito Camilli. “Vogliamo un’apertura sicura e che eviti sprechi, ma anche che offra un’esperienza di consumo sempre ottimale”.

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