Ancora una volta, si parla di un uomo incapace di accettare una separazione, che anche stavolta uccide, ma decide di colpire veramente basso. Non uccide lei, ma i suoi figli.  Succede ad Umbertide, un paese in provincia di Perugia. La moglie si era appena trasferita in un nuovo appartamento, pochi giorni dopo la separazione. Era nel ristorante dove lavora come cameriera, quando l’ex marito, Mustafa Hajjiji, manovale marocchino di 44 anni disoccupato, ha chiamato la donna comunicandole che voleva uccidersi. Ma quando i soccorritori sono arrivati nell’appartamento, hanno trovato lui gravemente ferito, ma vivo, e i figli purtroppo ormai senza vita in bagno. Ora lui è ricoverato e sembra essere fuori pericolo, ma le forze dell’ordine non hanno dubbi sulla sua colpevolezza: è accusato di duplice omicidio. In fase di chiarimento le dinamiche del misfatto, e l’arma del delitto è già stata ritrovata nella casa: un coltello.

Quello che sorge spontaneo chiedersi è: come starà quella povera donna? Come avrà reagito alla terribile scoperta? Purtroppo notizie del genere non smettono di essere attuali. Perchè un uomo non può semplicemente accettare una separazione e andare avanti? Perchè continua a dichiararsi il sesso forte ma appena viene abbandonato reagisce in questa maniera? Come se non potesse vivere da solo, un uomo. Come se non fosse abbastanza forte da reagire. Si proclamano forti, ma non specificano bene in cosa. Un “tutto-fumo-niente-arrosto”. Dicono che dietro ogni grande uomo, sta una grande donna, ma viene da aggiungere che dietro ogni uomo DEVE starci una grande donna, altrimenti questi impazziscono.

E togliere in questa maniera dei figli a una madre è un colpo talmente basso da chiedersi cosa possa esserci stato nella mente di quell’uomo.  Pazzia sicuramente. Causata da uno sconforto grande, impossibile da gestire. Però condito anche da un pizzico di cattiveria e desiderio di vendetta.

Indignazione, indignazione per sempre. Questi tipi di violenza non devono esistere.

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