È uscito il nuovo album del Tiziano nazionale, uno dei cantanti italiani più amati ormai da oltre dieci anni.

Un nuovo album che è in realtà un cd quadruplo con ben 8 inediti.

“Pensavo semplicemente che mettere fuori un best of come si fa sempre, con un inedito al massimo, fosse troppo poco”

Si intitola TZN la raccolta di due cd di canzoni intramontabili e 8 inediti, un altro cd dedicato alle “rarità” e un altro ancora dedicato ai duetti.

Una vera e propria scatola della memoria come la definisce lo stesso Tiziano, ma anche un modo per presentare al pubblico le canzoni di cui magari è sempre stato incerto, o che semplicemente erano troppo esterne ad un progetto definito.

Molti pezzi sono pensati al tour negli stadi che lo terrà occupato l’anno prossimo, dopo il silenzio, rigenerativo a quanto pare.

Spiccano la versione spagnola di “(Tanto)3” realizzata con Jovanotti e mai pubblicata, le demo cantate da Tiziano di “Difendimi per Sempre” e “L’amore e basta”, brani firmati da lui per Alessandra Amoroso e Giusy Ferreri, le swing versions di “Eri come l’oro ora sei come loro” e “La differenza tra me e te”, nonché la registrazione live del duetto con la Mannoia su “Il re di chi ama troppo”; la collaborazione con Mina in “Cuestion De Feeling” e Battiato ne “Il tempo stesso”, con star internazionali come Dean Martin nel duetto virtuale su “Arrivederci Roma”, Kelly Rowland, John Legend, col mondo latinoamericano di Pepe Aguilar e Amaia Montero o con gli universi più o meno lontani di Baby K e Linea 77.

Un percorso dopo una lunga riflessione e un malessere che non lo abbandonava:

“Non mi rilasso mai, come se camminassi sempre sul ciglio di un burrone. Ho sempre dubbi su tutto. E’ una tortura, da un lato, ma questo mi permette di tenermi vivo, di non darmi mai per scontato. Il pezzo è legato alla fine di una storia che per me è stata molto importante, quello che si dice un momento di crisi. Io di solito in questi momenti tendo a isolarmi, a fuggire, sono stato 3 anni in Messico, poi 5 anni a Londra, ma alla fine le cose te le porti dietro, quindi scappare non serve a molto. Quello che ho imparato a fare è affrontare i momenti di crisi, fronteggiarli, per trasformarli in momenti di luce e andare avanti”.

“Forse la cosa meno corretta di questo progetto è il titolo “The Best Of”. Non è proprio un “best of”, ma una storia, dentro c’è un mondo”.
E noi lo adoriamo già!

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