Certo sarebbe un po’ strano sentirsi rispondere, alla domanda “Che lavoro fai?”, “Conto i peni scolpiti da Michelangelo”.

Ma tant’è, a oggi, grazie al giornalista di Mel Magazine Brian VanHooker, possiamo anche conoscere esattamente il numero di falli disegnati o scolpiti in carriera dall’artista aretino. VanHooker si è cimentato in questa singolare ricerca, conteggiando, uno a uno, tutti i peni che compaiono nelle sue opere, e c’è da dir che la cifra è davvero notevole.

Sarebbero infatti 145 gli organi genitali maschili raffigurati dal Buonarroti nei suoi tanti capolavori; e non parliamo, ovviamente, solo dei lavori più famosi, lo studio del giornalista è stato talmente minuzioso che ha incluso anche le opere minori, quelle che Michelangelo ha realizzato all’inizio della sua fiorente attività artistica.

C’è ovviamente il famosissimo David, ma il primo pene di Michelangelo risalirebbe a quando aveva appena 13 anni, mentre il primo scolpito è quello del Giovane arciere, tre anni più tardi. Ci sono 57 peni nella Cappella Sistina, mentre nel Giudizio Universale se ne contano “solo” 17.

Il nudo nell’arte è sempre stato molto usato, sia nei quadri che nelle sculture, talvolta esposto anche in maniera prepotente e libera da ogni genere di tabù, come ne L’origine del mondo di Courbet, ad esempio; se pensiamo già alle statue greche e romane possiamo comprendere quanto per gli artisti sia sempre stato del tutto naturale scolpire o disegnare l’uomo – nel senso di genere umano – nelle sue fattezze, nudità comprese, e solo un certo bigottismo ha messo alcune di queste opere, negli anni, sotto la scure della censura.

Certo non avremmo però mai pensato che qualcuno, un giorno, si prendesse la briga di contare il numero di peni disegnati e scolpiti da un’artista nel corso della sua attività. Adesso, dopo i falli di Michelangelo, ci aspettiamo quindi qualcuno che conti i seni disegnati da Manet.

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