USA, Il Tennessee è il primo stato a vietare ufficialmente gli spettacoli drag

Il testo del disegno di legge approvato il 23 febbraio 2023, li definisce come show che presentano “imitatori di sesso maschile o femminile che forniscono intrattenimento che si appella ad interessi pruriginosi”.

Il Senato dello Stato del Tennessee ha approvato, in data 23 febbraio 2023, un disegno di legge che proibisce gli spettacoli drag in pubblico, su cui a breve è attesa la firma del governatore repubblicano Bill Lee. Il Tennessee diventa quindi il primo degli Stati Uniti d’America a vietare ufficialmente le esibizioni pubbliche di drag queen, un vero e proprio fenomeno culturale, a tutti gli effetti una forma d’arte, attorno a cui c’è ancora molta confusione.

Quella del 23 febbraio non è una legge del tutto nuova in Tennessee, ma va ad aggiornare una legge statale già esistente, che impedisce alle “imprese per adulti” di operare entro mille piedi dalle scuole, dai parchi pubblici o dai luoghi di culto. Ora questa legge include tra le imprese i “cabaret per adulti”, che definisce come show in vui vengono presentati “imitatori di sesso maschile o femminile che forniscono intrattenimento che si appella ad interessi pruriginosi”.

Il leader repubblicano dello stato, Jack Johnson, difendendo la legge, ha affermato che – secondo lui – la stessa darebbe maggiore “sicurezza” e “fiducia” ai genitori, che potranno così “portare i propri figli a uno spettacolo pubblico o privato” senza essere “accecati da una performance sessualizzata”.

L’attivista per i diritti delle persone transgender, Erin Reed, ha quindi voluto evidenziare via social la pericolosità di questo già contestato divieto, sottolineando come il linguaggio utilizzato per redigere il disegno di legge sia volutamente “molto ampio”. Questo, infatti, non fa nessun tipo di distinzione tra persone trans e drag performer. Parlando generalmente di “imitatori di uomini e donne”, il testo diventerebbe facilmente interpretabile anche nei confronti di donne e uomini trans, una cosa incostituzionale che potrebbe però mettere a rischio le loro vite.

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