Cos'è la "zona gialla rafforzata" e cosa si può fare fino al 15 gennaio
Archiviato il Natale, l'Italia torna a essere zona gialla, con eccezione dei weekend, almeno fino al 15 gennaio. Ecco cosa dice il nuovo decreto.
Archiviato il Natale, l'Italia torna a essere zona gialla, con eccezione dei weekend, almeno fino al 15 gennaio. Ecco cosa dice il nuovo decreto.
Archiviate le feste di Natale si torna alla normalità, anche se in questo 2020 appena trascorso il concetto di “normalità” è stato giocoforza rivisto a causa della pandemia di Covid, e le indicazioni per arginare la curva dei contagi, ovviamente, valgono anche per questi primi giorni del 2021.
La parola d’ordine continua a essere cautela, pertanto sulla Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il testo del nuovo decreto del 5 gennaio, che regolerà spostamenti e attività lavorative fino al 15 del mese, proprio per contenere l’Rt, aspettando, nel frattempo, che il vaccino, la cui somministrazione nel nostro Paese è iniziata il 27 dicembre (in attesa del via libera agli altri) possa portarci sollievo in questo 2021.
In particolare, l’ultimo decreto parla di zona gialla rafforzata, definizione che ha suscitato la curiosità degli italiani, i quali si chiedono cosa sarà e non sarà loro permesso nei prossimi giorni; cerchiamo di fare chiarezza.
Il 7 e 8 gennaio 2021 sarà possibile spostarsi sul territorio della propria regione, ma non al di fuori dei confini regionali (o province autonome), eccezion fatta per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità, oppure da motivi di salute. Come sempre è consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, con l’esclusione delle seconde case ubicate in un’altra regione o provincia autonoma.
Nel weekend del 9 e 10 gennaio si applicano le restrizioni corrispondenti alla zona arancione così come stabilita nell’articolo 2 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2020; vietato quindi spostarsi tra province della stessa regione e tra comuni, anche se ci sarà una deroga per i comuni con popolazione fino a 5000 abitanti, che potranno spostarsi entro 30 chilometri dai rispettivi confini, eccetto verso i capoluoghi di provincia.
Le misure, come detto, restano in vigore fino al 15 gennaio; dal 9 fino a quella data le visite ad amici e parenti saranno regolate dal colore della regione (giallo consentite nella regione, arancioni consentite solo nel comune) mentre nel caso di zona rossa, le deroghe permesse nel periodo natalizio continueranno a esistere solo all’interno dello stesso comune, purché ci si rechi presso una sola abitazione privata al giorno in un arco temporale compreso tra le 5 e le 22, nei limiti di due persone, oltre ai minori di 14 anni sui quali tali persone esercitino potestà genitoriale, o a persona con disabilità o non autosufficienti conviventi. Anche in questo caso, chi vive in un comune con meno di 5000 abitanti può spostarsi nel raggio di 30 chilometri, a esclusione dei capoluoghi di provincia.
Si era parlato di un rientro in presenza per tutti gli studenti fissato al 7 gennaio, ma per i liceali la data è stata posticipata a lunedì 11 gennaio, quando il 50% degli studenti tornerà sui banchi.
C’era grande attesa anche per la riapertura delle piste da sci, soprattutto viste le particolari condizioni meteorologiche che hanno dato vita a nevicate anche a bassa quota; nella Gazzetta Ufficiale n. 2 del 4 gennaio 2021 è stata pubblicata l’ordinanza 2 gennaio 2021, da parte del Ministero della Salute, che ha fatto slittare la riapertura, precedentemente fissata al 7 gennaio, al 18 gennaio 2021, previa adozione di apposite linee guida validate dal Comitato tecnico-scientifico.
Bar e ristoranti potranno aprire il 7 e l’8 gennaio fino alle ore 18, per poi passare ad asporto e consegna a domicilio fino alle 22; nel weekend, invece, solo asporto e domicilio. I negozi restano aperti fino alle 20, così come i centri commerciali, con l’eccezione, per questi ultimi, del 9 e 10 gennaio, quando potranno rimanere aperte solo alcune categorie merceologiche (i supermercati invece saranno regolarmente aperti).
Il decreto-legge prevede, come esplicitato nell’articolo 1, comma 457, della legge 30 dicembre 2020, n. 178, specifiche procedure per l’espressione del consenso alla somministrazione del vaccino per gli ospiti di residenze sanitarie assistite o strutture analoghe, che siano privi di tutore, curatore o amministratore di sostegno, e che non siano in condizione di poter esprimere un consenso libero e consapevole alla somministrazione del vaccino contro il COVID-19.
Dall’11 gennaio si tornerà a stabilire i colori delle regioni in base all’indice Rt, ma sono stati rivisti i criteri per l’individuazione degli scenari di rischio sulla base dei quali le regioni verranno classificate come rosse o arancioni: in particolare, l’articolo 2 del decreto legge stabilisce che se una regione è nello scenario 2, ovvero con Rt da 1 a 1,25, sarà in zona arancione; se è in uno scenario 3 con Rt da 1,25 a 1,50 finisce in zona rossa, ma solo se “nel territorio si manifesta un’incidenza dei contagi superiore a 50 casi ogni 100 mila abitanti“.
Con questo parametro si evita alle regioni con una circolazione virale bassa di finire in zona rossa a causa di singolo episodio di aumento dell’Rt.
Giornalista, rockettara, animalista, book addicted, vivo il "qui e ora" come il Wing Chun mi insegna, scrivo da quando ho memoria, amo Barcellona e la Union Jack.
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