Salgono i casi di vaiolo delle scimmie (monkeypox) in Europa. Il 13 maggio 2022, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è stata informata di due casi confermati e di uno probabile nel Regno Unito. Il numero è ora aumentato a nove, lo si legge su The Guardian, con l’allarme in continua crescita (storicamente in UK, infatti, sono stati rilevati solamente otto casi, il primo dei quali nel 2018).

È il più grande focolaio di vaiolo delle scimmie in Europa fino ad ora, con casi rilevati anche in Spagna (più di 20) e in Portogallo (cinque). Altri 20 possibili casi sono invece in attesa di conferma.

Si tratta di una malattia virale scoperta in Africa nel 1958. Oltre che dalle scimmie è veicolata da altri animali come roditori, conigli, scoiattoli, attraverso morsi o contatto diretto con liquidi di soggetti infetti. Il primo caso in assoluto di monkeypox su un uomo è stato registrato nel 1970, nella Repubblica Democratica del Congo, nell’Africa centrale, durante gli intensi sforzi per eliminare il vaiolo. Anche tra persone, il contagio può avvenire attraverso liquidi, per via orale o toccando biancheria infetta.

Non è la prima volta che il vaiolo delle scimmie giunge in Europa: si presenta infatti con alcuni casi ogni anno, riporta Money.it. Negli ultimi decenni, il numero di persone contagiate è basso ma comunque in aumento. Secondo gli esperti il motivo è che, da quando è stato debellato il vaiolo, il vaccino di prevenzione non viene più iniettato e le persone, non essendo coperte, rischiano maggiormente il contagio.

I sintomi iniziali di monkeypox sono simili all’influenza: febbre, mal di testa, stanchezza. A questi si aggiungono pustole e irritazioni cutanee, simili a quelle della varicella. La differenza fra i due vaioli consisterebbe nella percentuale di mortalità: al 30% quella del vaiolo e al 10% quella del vaiolo delle scimmie. Quest’ultimo non sembrerebbe infatti letale e passerebbe nel giro di due o quattro settimane.

 

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