Essere figlia d’arte può non essere semplice perché comporta la necessità di sottoporsi a continue pressioni e confronti a cui non è sempre facile resistere, a maggior ragione se si decide di fare lo stesso lavoro di un genitore. Questo è quello che ha avuto modo di percepire in prima persona anche Vera Gemma, una delle figlie di Giuliano, che ha ereditato da lui la passione per il cinema.

La donna non ha mai amato agire per conformarsi a uno stereotipo, ma nonostante questo non ha timore di ammettere quanto crescere nella sua famiglia non sia stato semplice. L’artista ha voluto sottolineare quanto l’estetica fosse fondamentale per i suoi genitori, al punto tale da metterla al di sopra rispetto ad altri valori.

Per i miei genitori la bellezza era una vera e propria ossessione, era proibito ingrassare, meglio allora diventare dipendenti dell’eroina”. – sono le parole di Vera Gemma, in occasione della presentazione del film Vera, dedicato alla sua vita e in uscita il 23 marzo 2023. Solo ora, a distanza di tempo, lei riesce a guardare a quel periodo con un’idea differente: “Finalmente mi sento liberata da me stessa. Dalle mie ossessioni, la bellezza, la magrezza, il confronto con un padre fascinosissimo e inarrivabile. Ho sempre avuto problemi ad accettarmi, ma sempre con assoluta verità”.

L’idea di non essere mai abbastanza è sempre stata una costante in lei, che si è ritrovata a fare il possibile per ottenere il consenso da parte di chi le stava vicino, come racconta anche nella sua pellicola. Qui, infatti, si parla di una ragazza che ha un padre famoso e con grande personalità, che lei ammira al punto tale da ereditare da lui l’amore per il western e per gli indumenti tipici. Avere una relazione stabile anche per questo per lei è stato tutt’altro che semplice, anzi si è a volte resa conto di essere stata usata dagli uomini.

Dedicarsi a questo lavoro, grazie a cui ha vinto per la regia e la miglior attrice alla Mostra del Cinema di Venezia, è stato per lei anche terapeutico: “In fondo in questo film ‘recito’ la parte di me stessa. Sono io con le mie fragilità, le mie debolezze, la mia forza, con quel senso di inadeguatezza che ha sempre contraddistinto la mia vita. Il confronto continuo con la bellezza di mio padre mi faceva soffrire. Me lo rinfacciavano sempre ai provini. Ma non assomigli proprio a tuo padre!’. Non mi sono mai sentita all’altezza, ma nemmeno responsabile. La bellezza ha sempre condizionato la mia vita, mia madre voleva me e mia sorella perfette, atletiche, magre, non dovevamo ingrassare, ci fece perfino rifare il naso. Forse mi avrebbero dovuto incoraggiare ad essere più me stessa” – ha concluso.

 

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