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Beatrice Vio, campionessa paralimpica mondiale di fioretto individuale, 21 anni e tanta di voglia di vivere. Bebe combatte e sopravvive a 11 anni a una meningite fulminante che le fa perdere gli arti. Non si arrende e si rimette in gioco: si butta a capofitto nello sport e consegue ottimi risultati. Dichiara che prima della malattia non conosceva il mondo del parasport, anzi quasi lo disprezzava e invece ora le ha cambiato completamente la vita.
“Che brutta vita facevo prima, io adesso me la godo di più, mi diverto di più”
Ha dichiarato Bebe in un’intervista del 2016 al Comitato Paralimpico Italiano.
Un modello per tutti, dai più piccoli ai più grandi: una tragedia trasformata in vittoria. Bebe sostiene che le cose brutte si autoeliminino dal cervello e che non ci sia ragione per odiare la vita, che, come dice lei, è una figata. Che mostra con orgoglio e senza paura le proprie mutilazioni, così come hanno fatto anche quei reduci di cui vi abbiamo parlato in passato.

Bebe è diventata un ospite importante a molti eventi, una testimonianza reale di come lo sport possa aiutare a reagire e vincere di fronte alle crudeltà della vita.
Noi non possiamo fare altro che ringraziarla. Grazie Beatrice per essere così vera, per essere entrata nella vita di ognuno di noi in modo così forte e delicato al tempo stesso, per ricordarci speranza ogni volta che sentiamo nominare il tuo nome e per farci venire i brividi ogni volta che ti guardiamo gareggiare. Grazie Bebe.
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21 anni e l’indecisione. Leggo perché sono curiosa. Amo l'arte e la moda. Life goal: trovare la bellezza ovunque vada e saperla raccontare.