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Quello che i nostri figli non ci perdoneranno mai

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Stella Manente ci ricasca.

Non contenta del putiferio scatenato dopo le sue parole in occasione del Pride di Milano, nel giugno 2019, l’influencer si è resa di nuovo protagonista di una storia assolutamente agghiacciante, in cui la si vede guidare una macchina con il piede sinistro sul volante.

Un comportamento davvero irresponsabile e inaccettabile a prescindere da chi lo attui, figuriamoci una persona che ha un seguito di più di 200 mila followers.

Stella ha prontamente cancellato la storia, che però è stata ripostata da questo critico – per usare un eufemismo – utente di Twitter.

E, subito dopo, l’influencer ha pubblicato diverse storie, chiedendo scusa e cercando di giustificare il suo incosciente gesto.

Spiegazioni che, naturalmente, non sono apparse assolutamente sufficienti per motivare un atteggiamento che, speriamo, non sia preso ad esempio da nessuno alla guida. E dire che invece ci sono influencer come Camihawke che hanno lanciato anche degli hashtag specifici, proprio per invitare i giovani a non usare il telefono mentre sono in auto…

Su una cosa sola ci sentiamo di spezzare una lancia a favore di Stella Manente, e riguarda tutt’altro argomento, ovvero il commento, con relativo voto, dato al suo outift al Festival di Venezia da Vanity Fair, in cui si ironizza sul mignolo sinistro che “spunta” dal sandalo.

La foto “incriminata”, pubblicata nelle stories della Manente, è questa

Una cosa, comunque, non ne fa dimenticare un’altra; e se Vanity avrebbe potuto essere più carino con la giovane influencer, forse Stella dovrebbe invece cominciare a prestare più attenzione alle cose che dice e a ciò che pubblica. Non si può pretendere di prendere solo il buono dalla visibilità pubblica e dalla popolarità via social, occorre anche ricordarsi del tipo di esempio che si passa, soprattutto al pubblico più giovane.

Ricordiamo la terribile gaffe dopo il Pride, festeggiato nel cinquantesimo anniversario dai moti di Stonewall che dell’evento sono considerati i capostipiti. Sabato 29 giugno si è svolto uno dei Pride più affollati del Bel Paese, ovvero quello di Milano, che ha portato in strada 300.000 persone, e che ha scatenato l’ira di Stella. Il motivo?

L’influencer ventiseienne si si lamentava della folla, parlando di un treno che avrebbe probabilmente perso, definendo i manifestanti una “massa di ignoranti”, rimpiangendo l’assenza di Hitler e augurando la morte ai presenti.

Chiaramente le reazioni sono esplose in modo rabbioso, trasformando la ragazza nel bersaglio principale di critiche e insulti.

Prontamente sono arrivate dunque anche le sue risposte, sempre a mezzo Instagram, in cui Stella si è scusata, trovando giustificazione nel caldo, nella frustrazione dell’appuntamento che stava mancando, affermando di non sapere nemmeno cosa fosse il Gay Pride e assicurando i follower di non avere nulla contro i gay.

Ad accompagnare le scuse, la condivisione dei messaggi e stories di coloro che, pur non giustificando le sue parole, la difendono, affermando che in fondo sbagliare è umano e che rispondere alla violenza verbale con altra violenza non è corretto.

Anche noi vogliamo sottolineare quest’ultimo punto. Le minacce di morte ricevute da Stella non sono in alcun modo accettabili. Se è comprensibile lo sdegno e la rabbia da parte di coloro che la donna ha offeso, non è però tollerabile che venga ripagata con la stessa moneta.

Detto questo, le parole della modella non perdono nulla della propria gravità e le sue scuse non sono affatto sufficienti. Tanto che molti non riescono nemmeno a considerarle del tutto sincere e c’è chi già sospetta vi siano studiate operazioni di marketing alle spalle.

La gravità di questa faccenda non risiede tanto nel moto di rabbia che la modella ha avuto di fronte alla parata. Non è un dovere farsi piacere le manifestazioni affollate, né esiste l’obbligo di conoscere cosa sia il Pride (anche se risulta quantomeno curioso che ad ignorare la cosa sia proprio una giovane modella).

È un altro l’aspetto grave di tutta questa vicenda, che si è gonfiata all’inverosimile, dividendo come sempre il pubblico in due fronti contrapposti e che si sgonfierà con altrettanta velocità, senza che nessuno impari un bel niente e contribuendo a far emergere il lato peggiore delle persone.

È l’ignoranza la cosa davvero grave.

L’ignoranza di augurare la morte ai manifestanti e inneggiare a uno dei più sanguinari dittatori della storia, forse non pensando che, caldo e treno perso ci sarebbero stati anche con una parata nazista.

L’ignoranza di accompagnare le scuse con i messaggi di sostegno di coloro che le scrivono che non ha fatto poi così male a nominare il Fuhrer.

L’ignoranza di usare perifrasi dell’abusato “ho tanti amici gay” per scusarsi.

L’ignoranza di cavalcare l’onda di notorietà, invece che preferire un rispettoso silenzio, che forse avrebbe dato più dignità alle scuse.

Ma soprattutto, l’elefantiaca ignoranza di credere di avere sempre il diritto di afferrare il proprio smartphone e divulgare al mondo ciò che sarebbe potuto essere uno sfogo privato di 5 minuti di delirio, che nemmeno il caldo può giustificare.

Cosa che Stella ha ripetuto adesso, pubblicando quello stupido (perché tale è) video di lei che guida con il piede sul volante.

È per tutto questo che le parole prima, il video poi, di Stella non possono avere scuse, perché se è vero che sbagliare è umano, perseverare è diabolico.

Queste le stories relative alla vicenda del Pride:

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