È una vicenda terribile quella che vede coinvolti un padre, una madre e un patrigno: il Gup di Udine ha disposto il rinvio a giudizio per maltrattamenti e violenza sessuale nei confronti di una ragazza, morta nel 2011 a soli 24 anni.

La giovane era una schiava, costretta a subire rapporti sessuali da parte del patrigno. Svolgeva tutti i lavori domestici e accudiva i fratelli, da cui era spesso maltrattata e umiliata.

Il patrigno avrebbe cominciato ad abusare di lei quando era solo una bambina, verso i 10-11 anni. Durante quelle occasioni la legava e sottoponeva a diversi abusi. L’accusa di violenza sessuale è contestata anche al padre, che avrebbe abusato sessualmente di lei sin dall’infanzia.

Rinvio di giudizio voluto però dal procuratore di Annunziata Puglia e l’avvocato della parte civile, l’Associazione anti-violenza che ospitò la ragazza quando si allontanò da casa. I legali della famiglia punterebbero sulle contraddizioni dei racconti della giovane.
 

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