Vittoria Schisano: "Tornassi indietro mi opererei ancora, anche senza anestesia"
Belve di Francesca Fagnani ripropone l'intervista all'attrice. Che ha dichiarato per la prima volta di aver subito una violenza sessuale quando aveva 17 anni.
Belve di Francesca Fagnani ripropone l'intervista all'attrice. Che ha dichiarato per la prima volta di aver subito una violenza sessuale quando aveva 17 anni.
Puntata “cult” per Belve, il programma in onda su RaiDue ogni venerdì in seconda serata. Il format di interviste a donne (soprattutto) arriva al decimo incontro e manda in onda un episodio con i racconti più forti. Tra questi il colloquio tra la giornalista Francesca Fagnani e l’attrice Vittoria Schisano che, per la prima volta durante l’intervista, ha dichiarato di aver subito una violenza sessuale quando aveva 17 anni.
Un colloquio graffiante nel quale Vittoria ha raccontato parte della sua storia rendendo partecipi i telespettatori di quanto le sia costato vivere in un corpo che non sentiva suo. Senza filtri ha poi spiegato le difficoltà a letto dopo le operazioni per diventare donna, fino alle parti più intime del proprio carattere.
“Non ricordo il dolore – ha spiegato alla conduttrice di Belve. – Tornassi indietro mi opererei un’altra volta, anche senza anestesia, perché ho provato tanto dolore prima. Svegliarsi, guardarsi allo specchio e non riconoscersi è il dolore più grande che un essere umano possa affrontare. Quindi cosa vuoi che sia una cicatrice sotto il seno? Niente”.
Tra le sei e le dieci operazioni diverse per dire addio a Giuseppe, quel bambino cresciuto in un corpo che non ha mai sentito suo. “Il mio essere donna è una conquista, ne sono consapevole ogni giorno”. Poi Francesca Fagnani le ha chiesto che animale sarebbe se fosse una belva. “Sarei una tigre – risponde senza indugi Vittoria – perché è femminile, materna e accogliente. Ma non le pestare la coda perché ti stacca la testa”, ha concluso.
L’attrice ha iniziato nel 2011 il suo percorso di transizione, un periodo sicuramente molto difficile e particolare dopo il quale ha deciso di farsi chiamare Vittoria. Nel 2013 si è sottoposta all’ultimo e definitivo intervento in una clinica spagnola. Quattro anni dopo ha pubblicato un primo libro autobiografico dal titolo La Vittoria che nessuno sa.
Perennemente con la musica in sottofondo e un libro di Flaubert in borsa, amo le grandi città e i temporali. Da bambina volevo diventare una scrittrice di gialli. Collaboro con Roba Da Donne, DireDonna e GravidanzaOnLine.
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